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Seo

Cos’è FAQ Snippet Google

Oggigiorno gli utenti che si muovono per il web, o “internauti” come direbbe mio nonno, si aggirano come fossero posseduti tra un sito e l’altro, spulciando tra l’una e l’altra informazione, in cerca di continue risposte.

Esatto, gli utenti del web oggi sono come gli zombie di The Walking Dead.

A proposito, che delusione l’ultima stagione!

Ma tralasciamo per un attimo le serie TV e veniamo a una questione molto attuale: oramai Google più che un sito di ricerca delle informazioni è diventato un sito di risposte.

La gente vuole risposte. E le vuole subito, senza perder tempo. Le pretende, insomma.

Per questa ragione il sempre presente Papà Google ha ideato appositamente un mark-up, ossia un modo per far risaltare i dati strutturati presenti sul tuo sito web, che si chiama FAQ Snippet Google.

Lo snippet, per quei pochi che non lo sanno, è quel piccolo riquadro che compare in cima alla maggior parte delle pagine di ricerca (o SERP) di Google, dopo aver digitato le parole chiave da trovare.

Ebbene, il FAQ Snippet Google, come si intuisce dal nome, integra nello snippet una breve serie di domande e risposte, in  genere le più effettuate dalla gente comune in relazione a un argomento presente nel sito.

Vediamo meglio di cosa si tratta. L’ultima stagione di The Walking Dead la recuperi dopo, dai.

A cosa serve

La regola numero uno della SEO è: occupa quanto più spazio possibile nella SERP o qualcun altro lo farà al posto tuo!

A parte occupare spazio e basta, conviene occupare soprattutto gli spazi strategici, puntando direttamente allo snippet di Google.

Google ha elaborato appositamente dei markup, anche conosciuti ai non anglofili come “dati strutturati”, che permettono, proprio per questo scopo, al tuo sito web di posizionarsi al meglio nella ricerca Google per un certo tipo di contenuto.

Ovviamente ogni tipo di contenuto può avere dei markup a sé e personalizzati.

Tra questi markup, oltre a definire le informazioni della Web Page e specificare il menù principale di navigazione, Google ha ideato la FAQ Page, che potrebbe apparire nello snippet.

La FAQ Snippet Google è un insieme di domande frequenti, da te decise o suggerite da software, che permettono al motore di ricerca di restituire all’utente-zombie tutte le informazioni (e le risposte!) di cui è in cerca, senza insistere in ricerche più approfondite.

Le FAQ possono essere impostate recandosi nella sezione dedicata di Google Developers, aggiungendo il contenitore e la domanda scelta, con intestazione H2, ricordandoti poi di dare anche la risposta!

Perché utilizzarlo

Già, ma quindi perché dovrei utilizzare una FAQ Snippet di Google?

Come? Hai già dimenticato la regola numero uno della SEO?

Allora te lo rispiego in modo diverso.

Perché gli snippet delle domande frequenti sono interattivi ma anche informativi!

Il lettore-zombie potrebbe cercare le informazioni di cui ha bisogno semplicemente consultando le risposte dello snippet.

Tutto bello, ma se il lettore poi non entra nel sito?

Per questo motivo potresti strategicamente posizionare dei link interni in ogni risposta: in questo modo l’utente, sicuramente invogliato a saperne di più sulla domanda, clicca sulla risposta, trovandosi così direttamente nel tuo sito.

Facciamo ora, però, un esempio pratico di FAQ Snippet Google che emerge da parole chiave direttamente digitate nel campo di ricerca di Google.

In genere, le pagine web più associate ai FAQ Snippet sono i blog di Amazon o contenuti specifici in pagine di cucina, come le ricette.

Proviamo dunque a digitare “Tiramisù” nel campo di ricerca Google:

 

Questa è la SERP che viene fuori.

Come puoi notare, molti siti di cucina offrono delle rapide FAQ a possibili domande frequenti, tipo:

  • In quanto tempo si prepara?
  • Quali sono gli ingredienti?
  • Come sono le recensioni di altre persone che hanno già testato la ricetta?

Così facendo, in questo modo, il sito si premura di rispondere alle domande più frequenti che il lettore potrebbe avanzare in un sito web di cucina riguardo a una ricetta.

Plugin per siti WordPress

Ovviamente, questa funzione di markup dei dati di un sito web valgono per la maggior parte dei siti WordPress in circolazione per cui è utile creare e predisporre delle FAQ (Frequently Asked Questions).

Per installare il plugin per siti WordPress ti occorrerà innanzitutto inserire il plugin dei dati strutturati e poi modificare la pagina o un post.

Poi devi fare semplicemente clic nella pagina del menu a discesa delle FAQ, scegliendo tra “Single FAQ” e “Multi FAQ”.

Infine, puoi tranquillamente aggiungere tutte le domande e le risposte che ritieni opportune.

Consiglio da consulente seo : non esagerare troppo con le domande, in fondo non sei mica Gerry Scotti!

Mantieniti in un range intermedio, compreso tra le 3  e le 8 domande, saranno più che sufficienti per placare la sete di informazioni dei nostri utenti-zombie.

Ovviamente, così come quando devi prendere un farmaco leggi per bene le linee guida di Google, evitando di includere spam e pubblicità tra le domande!

9 Giugno 2022/0 Commenti/da Antonio Verardi
Seo

Local seo quali strumenti sfruttare per farsi trovare sul motore di ricerca

Ogni attività ha bisogno di realizzare un piano di marketing per farsi conoscere anche online, apparendo in quella famosa classifica dei risultati chiamata SERP, che vediamo ogni volta che interroghiamo Google su qualcosa sai che di questo se ne occupa un consulente SEO ?.

Ci sono degli strumenti che permettono a tutti i negozianti o chiunque offra un servizio e abbia un punto di riferimento fisico, di pubblicizzarsi online, mostrare come poter raggiungere l’attività e tutta una serie d’informazioni utili sia al cliente per rivolgersi a lui che all’imprenditore per migliorare la notorietà dell’attività.

Avere un sito internet ben indicizzato è importante per apparire tra i primi risultati delle ricerche, ma anche una scheda My Business ben realizzata, aggiornata, con tutti i dettagli, può portare un’attività a scalare la classifica della SERP.

Rendersi facilmente individuabili su Google è di fondamentale importanza per raccogliere una fetta più alta di potenziali clienti anche in una determinata zona; tutto ciò è possibile tramite un tool totalmente gratuito chiamato Google My Business.

 

Cos’è e cosa fa Google My Business

Si tratta di uno strumento messo a disposizione da Google, utilizzabile in moto completamente gratuito, che permette di essere visibili sia sul motore di ricerca che su Google Maps.

I vantaggi di questo tool non finiscono qui, perché grazie alle informazioni raccolte è possibile individuare meglio le caratteristiche dei potenziali clienti che visitano la scheda dell’attività e attraverso la stessa potranno anche fare domande e lasciare feedback.

Google My Business è importantissimo per farsi conoscere dai clienti della stessa zona, che quando cercheranno un negozio che vende oppure offre determinati servizi, troveranno l’attività tra i risultati di Google con indirizzo, orari e tutte le informazioni utili per raggiungerla.

Tutto ciò che occorre per apparire sul motore di ricerca con una scheda My Business è un indirizzo gmail a cui associare la scheda contenente le informazioni che si vorranno condividere.

Realizzare una scheda su Google My Business è molto semplice:

  • creare un account Google My Business registrandosi a Google con un indirizzo gmail seguendo i passaggi indicati dalla piattaforma;
  • inserire il nome della propria attività nel campo richiesto e procedere cliccando su “aggiungi la tua attività su Google
  • a questo punto bisognerà digitare le informazioni richieste come nome dell’attività, categoria, sede, ecc.;
  • Dopo aver immesso tutti dati si aprirà una finestra con un pannello di controllo in cui si potrà vedere in alto a sinistra il nome e l’indirizzo dell’attività inserita e subito sotto, una colonna con tutti gli strumenti utilizzabili.

A volte Google richiede una verifica della scheda relativa all’account creato a cui si può procedere in diversi modi:

  • verifica tramite posta, cliccando su “verifica sede”, Google invierà un codice tramite una cartolina;
  • verifica da telefono, come per il metodo precedente, Google invierà il codice ma su cellulare;
  • verifica tramite email, anche in questo caso bisognerà inserire il codice di verifica che verrà, in questo caso, inviato su un indirizzo email;
  • verifica collettiva per chi abbia già verificato il sito internet della propria attività tramite Google Search Console;
  • verifica immediata, solo per chi possiede almeno 10 punti vendita.

Come farsi trovare su Google Maps

Per apparire gratuitamente su Google Maps bisogna avere una scheda My Business correttamente configurata e verificata.
Effettuando la ricerca su Google Maps, appaiono i risultati sulla sinistra con tutte le attività elencate, invece a destra apparirà la mappa che ne indica la posizione.

Le schede maggiormente aggiornate, che riportano più dettagli, immagini e informazioni saranno più visibili rispetto a quelle più scarne.

I risultati ottenuti riportano anche delle stelline che variano da 1 a 5; si tratta delle recensioni lasciate dai clienti, che possono rappresentare un vantaggio se positive o uno svantaggio, al contrario, se negative.
Questa parte richiede molta attenzione poiché potrebbe dare o togliere valore all’attività, quindi, è necessario controllare le recensioni e gestirle al meglio.

Come ottimizzare la scheda My Business

Una volta creata la scheda dell’attività bisogna curarla con più dettagli possibile, inserendo tutte le informazioni che renderanno reperibile il negozio e faranno sì che i clienti lo preferiscano ad altri.

Nel pannello di controllo sarà possibile inserire orari e giorni di apertura, numero di telefono, una breve descrizione dell’attività, il nome del profilo e il logo.

Tra le funzioni principali a sinistra del pannello di controllo ci sono diversi strumenti, vediamo quali sono e a cosa servono.

Post

Qui è possibile aggiungere informazioni più dettagliate sul tipo di attività inserendo:

  • prodotti, con foto, prezzi e descrizioni;
  • Novità, in cui si possono inserire tutte le novità relative all’attività e tenere sempre aggiornati i clienti;
  • Eventi, sezione in cui poter inserire tutti gli eventi in programma con date e orari in modo che tutti possano partecipare;
  • Offerte, una nuova funzione che permette di rendere visibili offerte e promozioni in corso con le relative date.

Informazioni

Qui è consigliabile inserire tutte le informazioni su orari, recapito telefonico e sito internet qualora ci sia.

 

Statistiche

Uno strumento fondamentale tramite cui vedere come i clienti si comportano e migliorare la strategia in corso.
Permette di vedere come gli utenti online hanno trovato la scheda My Business, le parole o domande utilizzate per trovarla, le azioni compiute all’interno della scheda, le chiamate, richieste d’indicazioni per raggiungere l’attività e visualizzazione delle foto inserite.

Le altre aree permettono di vedere le recensioni, i messaggi ricevuti da clienti e utenti, le foto dell’attività, i prodotti e i servizi offerti.

 

Seo e le parole chiave geocalizzate

Per permettere agli utenti di trovare l’attività inserita e fare in modo che Google la posizioni tra i primi risultati della SERP è importante curare l’aspetto SEO con parole chiave adatte.
In questo caso scegliere parole chiave geolocalizzate permetterà di ottimizzare i contenuti del sito web o della scheda My Business, in modo che appaiano nei risultati in base alla posizione geografica.

Le ricerche effettuate su Google in base alla posizione sono meno frequenti, ma proprio grazie a questo permettono di ottenere un potenziale traffico maggiore rispetto alle parole chiave classiche, proprio perché contengono un intento di ricerca specifico e migliore possibilità di conversione del target.

Le parole chiave geolocalizzate sono preferibili a quelle generiche perché permettono di cercare e trovare con maggior precisione quello di cui si necessita.
Con lo sviluppo progressivo della tecnologia SEO si è visto che inserire parole chiave a coda lunga, quindi composte da più termini, porta maggiori risultati, poiché specifica con maggiori dettagli l’intento di ricerca.

Le parole chiave a coda corta sono basilari ma necessitano di maggiori termini per poter entrare più nello specifico e superare la concorrenza nella classifica della SERP.

Tramite le parole chiave inserite all’interno del proprio sito web è possibile sfruttare l’intento di ricerca sia con parole chiave principali che a coda lunga.

Scegliere le parole chiave più specifiche permette di raccogliere una maggiore fetta di ricerca e attirare un numero più ampio di visitatori all’interno del sito, che potrebbero diventare compratori.

Diversi tipi di parole chiave

Per ottimizzare l’aspetto SEO di un sito web, testo o qualunque contenuto inserito online è bene utilizzare e curare tutte le parole chiave, distribuendole in modo naturale e logico.
Chiamate anche Keyword, sono così classificate:

Parola chiave principale

Si tratta di un solo termine che indica in modo generico il campo di appartenenza e l’argomento trattato. Nel caso in cui si stia cercando una pizzeria la parola chiave principale potrebbe essere “pizza”.

Parole chiave secondarie

La Keyword secondaria ha lo scopo di spiegare meglio l’argomento e individuare l’intento di ricerca con termini che riprendono la parola chiave principale e ne rappresentano una variante, aggiungendo aggettivi o preposizioni, come per esempio “pizza napoletana”. Solitamente sono a coda lunga, quindi formate da più parole.

Le varianti secondarie, a differenza della chiave principale, possono essere più di una.

Parole chiave correlate

Questo genere di parole non contiene la parola chiave primaria; rappresentano concetti inerenti all’argomento per individuare con maggiore precisione il tema e l’intento di ricerca.

Nell’esempio in cui viene ricercata la parola chiave principale “pizza”, le parole chiave correlate potrebbero essere “mozzarella”, “impasto”, “forno a legna” e così via.
Quindi, le Keyword correlate possono essere più di una, anzi, più sono numerose e coerenti, maggiore sarà il risultato.

È sempre preferibile inserire parole chiave più complesse, quindi che contengono più varianti con almeno 3 termini che specificano maggiormente l’argomento trattato.

In questo modo si raggiungerà un volume di utenti minore con quello specifico bisogno e per questo si avrà maggiore probabilità di ottenere il click e la conversione al sito web o verso il contenuto proposto.

3 Maggio 2022/0 Commenti/da Antonio Verardi
Seo

SEO Copywriting: cos’è e perchè serve al tuo sito web 

seo copywriting

Come sfruttare il SEO copywriting per il tuo sito web

Se hai un sito web, probabilmente avrai sentito parlare di SEO: sai che è un’attività molto complessa, che richiede tanto tempo e anche una certa esperienza. Ma saprai anche che se viene fatta in maniera efficace, può contribuire significativamente alla visibilità del tuo sito web sul motore di ricerca e, quindi, alla tua popolarità fra gli utenti. Il SEO copywriting, in linea teorica, non è altro che l’attività di scrittura di contenuti in un’ottica SEO. Dico in
linea teorica perchè, come sempre quando si tratta di SEO, le opinioni sono contrastanti: anche chi dice che il SEO copywriting vero e proprio di fatto non esiste, perché non esistono delle regole univoche da seguire. Del resto, la SEO è così: non esiste un manuale, ognuno può preferire alcune strategie rispetto ad altre e non è detto che in ogni
occasione ne esista una migliore dell’altra. Qui parliamo di SEO copywriting semplicemente per sottolineare l’importanza di scrivere degli articoli per il tuo blog con un minimo di ragionamento, e con una consapevolezza anche minima del concetto di parola chiave.

Scegliere le parole chiave per i tuoi articoli

So cosa stai pensando: già scrivere gli articoli è una fatica, ora bisogna anche perdere altro tempo cercando le parole chiave? Beh, in parte sì. Tieni conto che una keyword research avanzata, fatta da un esperto, può portare via tante ore di lavoro. Nessuno ti chiede di farlo, anche perché dovresti fare il SEO di professione per sapere come fare, ma
puoi comunque creare dei contenuti imparando del SEO copywriting di base. Come fare? Uno strumento semplicissimo da utilizzare è Google Keyword Planner. Qui puoi individuare nuove parole chiave a partire dalla ricerca su una parola di tuo interesse, e lo strumento ti fornirà per ognuna di esse il volume di ricerca medio mensile. Inoltre, puoi anche applicare dei filtri che ti consentono di circoscrivere i dati a un’area geografica specifica. Insomma, è un piccolo aiuto che può darti una prima panoramica generale delle keywords che hanno più successo fra gli utenti! Un’altra soluzione a costo zero è quella di consultare le SERP, ovvero le pagine dei risultati di Google: quante volte ti è capitato di leggere i suggerimenti sulle famose “ricerche correlate”? Questi dati sono molto
significativi, perché ti offrono tanti spunti per dei contenuti ai quali potresti non aver pensato, e dopo puoi andare a verificare su Google Keyword Planner se effettivamente sono cercati dagli utenti. Ovviamente, se volessi fare un lavoro più preciso, ci sono i tool a pagamento: uno su tutti SEOZoom, dove ci sono tante funzionalità diverse per svolgere una keyword research avanzata.

A cosa serve un blog per il tuo sito internet

Forse ti sarà capitato di chiederti se un blog per il tuo sito internet è proprio necessario. Allora, premettiamo che in linea teorica tante cose possono non essere indispensabili, e può anche darsi che un blog non apporti chissà quali strabilianti benefici alla tua attività. Ma una cosa è certa: un blog curato, dove gli articoli sono utili agli utenti e vengono pubblicati regolarmente, è potenzialmente una fonte di enormi vantaggi. Innanzitutto, il tuo sito web potrebbe comparire più spesso nelle ricerche degli utenti. Pensa all’esempio del sito web di un negozio di vestiti che vende anche online: se c’è anche una sezione dedicata a un blog dove vengono pubblicati anche dei consigli di moda, sulle ultime tendenze, sui pezzi forti del momento ecc., si riusciranno a intercettare anche alcuni utenti che cercano su Google quei temi. Questi potrebbero approdare sull’articolo e da lì esplorare il sito web, acquistare qualcosa… scoprendo così il negozio, che magari non avrebbero mai conosciuto se non ci fosse stato il blog!

Il successo di un’attività non è mai affidato a operazioni di marketing prese singolarmente. La SEO da sola non basta se non si è in grado di scrivere dei contenuti di valore per gli utenti (a volte si leggono delle cose terribili, articoli scritti esclusivamente per Google e non per i lettori!). Allo stesso modo, il SEO copywriting non è sufficiente se tutto il resto del sito è costruito male e non è funzionale e facilmente navigabile. Ma sicuramente avere delle piccole basi di SEO copywriting può essere un aiuto di grande valore per migliorare e consolidare la tua presenza online.

30 Luglio 2021/0 Commenti/da admin
Seo

Come fare una buona local SEO

come fare una buona local SEO

Local SEO: come dominare Google con la tua attività locale

Quando si parla di SEO, ovvero l’ottimizzazione dei siti web per il motore di ricerca, non esiste un solo modo di farla. Oggi ci occuperemo in particolare della SEO per le attività locali, ovvero per chiunque venda un prodotto o servizio in una località e abbia bisogno di essere trovato su Google dagli utenti che digitano dalla stessa zona. È il sogno di tutti gli imprenditori locali: uscire come primo risultato su Google quando gli utenti cercano il loro servizio nella loro città. Sebbene la SEO sia un insieme di operazioni anche molto complesse, per le quali è necessario affidarsi a professionisti, esistono alcuni semplici accorgimenti che possono migliorare il posizionamento del tuo sito web per le ricerche geolocalizzate, ovvero per ricerche con keywords contenenti nomi di città. Da qualche tempo, inoltre, Google restituisce risultati geolocalizzati anche per le ricerche generiche: capisci bene, quindi, l’importanza di posizionarsi in maniera geolocalizzata. 

 

local seo

Step 1: ottimizzare la scheda Google My Business 

 

Quando cerchi un’attività a livello locale, ad esempio agenzia di marketing Latina, generalmente appare come prima cosa il “local pack”, ovvero il blocco di informazioni relative all’attività come nome, indirizzo e stelle delle recensioni. Essere presente ai primi posti di questi risultati è fondamentale, perché è probabilmente la prima cosa che gli utenti guardano. Per far apparire la tua attività in questo box, è necessario avere una scheda Google My Business. Crearla è gratuito e molto semplice, basta compilarla seguendo le indicazioni di Google. Ma come si può renderla perfetta per il motore di ricerca? 

 

  1. inserisci la parola chiave nel nome dell’attività. Il nome deve essere chiaro e riflettere ciò che fai. Esempio: DGTAL di Alberto Lombardi – Agenzia di web marketing 
  2. inserisci tutte le informazioni utili, cercando di essere molto specifico: non dimenticare di aggiornare gli orari di apertura e l’indirizzo (che deve essere scritto in maniera identica a quello riportato sul sito!) 
  3. inserisci le categorie merceologiche. Quando compilerai la scheda, ti verrà chiesto di inserire la categoria principale della tua attività. Inserisci poi tutte le sottocategorie, cercando di essere il più preciso possibile: aumenterai la possibilità di essere trovato per tutti i servizi che offri. 
  4. inserisci le immagini: la presenza di foto influenza positivamente il tuo posizionamento su Google, perchè vengono mostrare in anteprima nella SERP e rappresentano un elemento di arricchimento. 
  5. cerca di ottenere recensioni positive su Google: non avere timore di chiederle ai tuoi clienti, se li avrai soddisfatti lo faranno con piacere! 

Step 2: ottimizzare il sito web per keyword geolocalizzate

 

Ovviamente, il passo successivo è procedere all’ottimizzazione del sito web in chiave geolocalizzata. In che modo? 

 

  1. ottimizza le pagine presentando ogni servizio in una pagina dedicata, utilizzando dove possibile il nome della città
  2. ottimizza i meta tag, in particolare tag title, meta description e heading tag (h1, h2, h3…). Se ti sembrano termini difficili, sappi che ci vuole veramente poco: su WordPress ti viene indicato tutto con grande chiarezza. Il tag title, per esempio, è forse il più importante: è quella riga di testo blu che compare nei risultati di ricerca di Google. WordPress ti chiede di inserirne uno e, in un discorso di local SEO, conviene inserire la parola chiave all’inizio del title e il nome della città che offre il servizio. Se hai paura che le ripetizioni della città possano rendere meno gradevole il sito, non preoccuparti: il tag title non deve necessariamente corrispondere al titolo della pagina (H1) che gli utenti vedranno quando cliccheranno. Puoi usare il nome della località nel tag title, ma non nell’h1. 

 

Non commettere l’errore di non dare importanza al sito web. In un’altra occasione ho spiegato motivi per cui il sito web aziendale serve ancora, e non va assolutamente trascurato per una buona attività di local SEO. 

Oltre a queste operazioni, sono ovviamente sempre consigliati i passaggi fondamentali di una buona strategia SEO, come l’ottimizzazione dell’alberatura del sito, il miglioramento della perfomance e la link building. Ma per cominciare, vedrai che questi piccoli passaggi possono migliorare sensibilmente la tua visibilità locale su Google. 

 

 

17 Giugno 2021/0 Commenti/da admin

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