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Siti Web

Gestire un sito internet

Gestire un sito internet oggi, nel 2022, può fare la differenza tra il tuo sito e quello di un rivale o concorrente in affari.

A meno che hai vissuto finora nelle caverne, dovresti sapere che ormai la maggior parte di tutta l’attività commerciale mondiale si attua su Internet, attraverso le stesse dinamiche di domanda e di offerta dell’economia fisica.

Ma questa non è un’aula di economia, anche perché se no staremmo abbastanza stretti, quindi oggi non parleremo di e-commerce ma della gestione pratica di un sito internet.

 

Cosa vuol dire gestire un sito internet?

Qualcuno può rispondere a questa domanda con una risposta ben formulata e precisa?

No.

Questo avviene perché gestire un sito internet è un’attività dannatamente complicata e soprattutto molto vasta, organizzata a scatole cinesi, con molti risvolti cui tener conto.

Non ci credi?

Bene, allora solo per un esempio, gestire un sito internet significa:

  • Svilupparne l’aspetto strategico, giocando su una buona comunicazione, sull’aspetto grafico, sugli elementi da far risaltare nelle pagine ecc.
  • Mantenere sempre aggiornato e funzionante l’impalcatura tecnica, che è il pilastro su cui il sito internet si appoggia. Con questo facciamo riferimento a tutti i servizi di natura tecnica del sito come linguaggio, programmazione, hosting e altro.
  • Vuoi non curarne l’aspetto commerciale? Un sito internet è il più delle volte orientato alla vendita di beni o di servizi, per cui deve sapere intrattenere il rapporto con il cliente, curare le offerte e le promozioni, ecc.
  • Infine bisogna anche porre attenzione all’aspetto pubblicitario, che serve ad attirare il cliente come un orso al miele, lasciando che possa interessarsi ai servizi del sito.

Se pensi che sia finita qui, ti sbagli!

Infatti, ogni voce di ogni categoria può a sua volta essere sviscerata in più parti settoriali; ad esempio, la parte della comunicazione del sito può coinvolgere grafici, copywriters e programmatori, tutti accomunati dall’intento di migliorare l’aspetto comunicativo del sito web.

 

Chi gestisce un sito internet

Probabilmente sei rimasto scosso dalla moltitudine di attività da tenere in conto quando si deve gestire un sito internet. Niente paura, però! 

Per fortuna, in commercio vi sono vari servizi di CMS (Content Management System) che permettono di facilitarti la vita quando devi gestire un sito Internet. 

Ne parleremo con calma più tardi.

Una domanda che può apparire spontanea è: chi gestisce, alla fine della fiera, un sito internet?

Forse solo un polpo gigante con dieci tentacoli potrebbe stare dietro a mille attività, tra loro diverse e che tendono spesso anche a sovrapporsi.

Nella realtà, il nostro polpo gigante viene definito webmaster ed è la figura professionale che si occupa di amministrare un sito web nella sua interezza, facendo in modo che funzioni bene, che non dia problemi tecnici e che sia fluido nella navigazione.

Tuttavia, come abbiamo visto, il webmaster non può da solo occuparsi di tutte queste attività, per questa ragione deve necessariamente delegare alcune mansioni ad atre figure professionali.

Infatti, soprattutto nei siti internet molto grandi e con tante attività da gestire, il webmaster viene spesso aiutato da:

  • Web Developer, che cura lo sviluppo del sito, ottimizzando i database, e occupandosi dei codici di programmazione e dei protocolli di rete. Tutta roba molto nerd, per dirla in breve.
  • Web Designer, la mente progettuale dietro un sito web, che si occupa di progettare e creare ogni singola pagina web, migliorando la user experience dei vari utenti.
  • Web Marketer, che si preoccupa di definire le strategie di business e commerciali del sito internet, gestendo in parte anche la comunicazione con i clienti.
  • SEO Specialist, che è la figura importantissima che fa sì che le pagine del sito internet risaltino nelle pagine di ricerca di Google.

 

Come si chiama chi gestisce un sito internet

Riassumendo, quindi, il webmaster è la figura che si occupa di coordinare tutti gli altri reparti essenziali per il buon funzionamento di un sito internet.

Chiaramente, il webmaster deve possedere ottime capacità informatiche e di conoscenza dei vari linguaggi di programmazione, gestendo in maniera ottimale lo sviluppo e la creazione di tutte le pagine web del sito.

 

Come si gestisce un sito internet

Dopo aver ideato e sviluppato, anche sul piano tecnico, le varie pagine che compongono il sito web di un’azienda bisogna poi preoccuparsi di gestirlo in maniera efficace.

Innanzitutto, si può ricorrere a delle applicazioni CMS (Content Management System), la più famosa delle quali è WordPress, grazie alle quali si può facilitare il lavoro di scrittura e di elaborazione delle pagine, servendosi dei vari plug-in a disposizione.

Successivamente, oltre alla pazienza nel controllare sempre che tutto sia a posto, bisogna rimodernare con costanza il sito, proponendo piccole modifiche qua e là, conferendo un tocco di novità anche nell’organizzazione delle varie pagine del sito.

Inoltre bisogna mostrarsi sempre aggiornati e pronti alle esigenze del cliente, rispondendo alle mail e inviandone, al fine di descrivere le principali novità e offerte del sito stesso.

8 Dicembre 2022/0 Commenti/da Antonio Verardi
Siti Web

Perchè fare restyling di un sito web

Secondo fonti statistiche recenti, le aziende realizzano un restyling completo del proprio sito circa ogni 4 anni. Questo accade perché i siti web hanno un ciclo di vita limitato e necessitano di interventi che consentano di riportarli al passo coi tempi e con i cambiamenti. Proprio per questo motivo, effettuare il restyling non vuol dire solo rinnovare la grafica, ma significa occuparsi di tutti quei fattori che riguardano le prestazioni e la percezione del brand.

Vediamo, quindi, tutti gli aspetti più importanti di cui tener conto quando si decide di rinnovare un sito.

La comunicazione di un’azienda

Quando si interviene per rinnovare lo stile di un sito web, la comunicazione e il brand aziendali vanno posti al primo posto. Infatti, un sito deve essere progettato e realizzato per essere sempre in linea con gli obiettivi e l’immagine della propria azienda, cercando di rimanere al passo con i tempi.

Naturalmente, nel contempo si deve sempre cercare di mantenere l’appeal sugli utenti, garantendo un’esperienza di navigazione elevata.

Il momento ideale per effettuare il restyling di un sito, dal punto di vista della comunicazione di un’azienda, è quando ci si accorge che la propria piattaforma non è più accattivante dal punto di vista grafico, non è funzionale, ha delle carenze dal punto di vista tecnico, si posiziona male sui motori di ricerca e non rispecchia l’immagine del marchio.

Quando tutti questi aspetti vengono riscontrati, quello è il momento giusto per rinnovare il proprio sito aziendale. Alcuni segnali, dal punto di vista delle comunicazione, aiutano ad accorgersi degli aspetti ormai obsoleti di un sito.

Esempi comuni sono la presenza di un layout vecchio che usa font, icone, palette di colori e immagini non allineate alla brand identity. Inoltre, spesso alcuni siti, inizialmente, vengono realizzati utilizzando una grafica di livello non professionale o con elementi web passati.

La comunicazione all’interno di un sito web deve, quindi, allinearsi alle tendenze attuali che, al momento, sono rivolte verso scelte grafiche minimaliste e semplici.

Molto spesso, le aziende che vogliono apportare un cambio di strategia di comunicazione decidono di partire proprio dal rafforzare la presenza online tramite il restyling del sito web. Questa scelta, a volte, coincide anche con l’introduzione sul mercato di un nuovo prodotto o servizio. Il rinnovamento di un business, quindi, necessita anche di un restyling del sito internet e il suo aggiornamento, così da poter organizzare in modo migliore la comunicazione delle nuove informazioni per gli utenti.

Web vitals e UI

Come abbiamo visto, decidere di effettuare il restyling di un sito web non vuol dire solamente occuparsi degli aspetti grafici ma vuole dire attenzionare anche elementi strutturali e funzionali.

Un sito, infatti, anche se funziona in modo corretto non per forza deve essere al passo coi tempi e con le nuove soluzioni tecnologiche attualmente richieste. Proprio per questo motivo, si richiedono interventi di restyling completi. Bisogna tener conto del fatto che il mondo del web è un ambito in continua evoluzione.

In tal senso, avere un sito lento, statico, non ottimizzato per mobile, che non possiede un protocollo di sicurezza HTTPS o un GDPR significare dare una cattiva immagine agli utenti. Ma c’è un aspetto che non va assolutamente sottovalutato: l’usabilità.

Infatti, di fondamentale importanza è il contributo dato dalla UI (User Interface). In tal senso, serve porre molta attenzione allo User Interface Design, ambito dell’UX Design che si riferisce all’interazione tra gli utenti e i dispositivi.

Lo scopo dell’User Interface Design è quello di dare agli utenti un’esperienza di navigazione di qualità e allineata alla brand identity.

Tramite un attento UI Design si possono, dunque, operare delle scelte corrette e coerenti che riguardano gli elementi grafici, partendo dai colori al font, così da poter sistemare nel miglior modo ogni elemento del sito. Soltanto in questo modo è possibile effettuare un restyling di un sito in cui si generi un’interfaccia efficace e funzionale.

In questo senso, i passaggi per realizzare un restyling in ottica UI sono diversi. Il primo è quello dell’analisi, ovvero la valutazione del proprio pubblico di riferimento e delle sue esigenze. Sapere con esattezza qual è il proprio target di riferimento vuol dire avere la possibilità di progettare un restyling che rispecchi un’adeguata User Experience. Inoltre, in quest’ottica è anche molto importante conoscere i punti di forza e di debolezza dei propri prodotti rispetto alla concorrenza.

Il secondo passaggio, invece, è la progettazione. Questa fase riguarda la sistemazione degli aspetti grafici, la strutturazione dei contenuti, la creazione dei primi mockup e dei wireframe. Successivamente, è importante effettuare dei test con gli utenti, in modo da comprendere se si stia andando verso la giusta direzione.

L’ultimo step riguarda la valutazione. Infatti, ogni progetto di restyling di un sito, dal punto di vista dell’UI, deve prendere in considerazione questa fase che può essere effettuata sia nel corso del lancio del nuovo sito che in un secondo momento.

La valutazione non è altro che la verifica dell’efficacia delle modifiche effettuate al sito. A tal proposito, è importante non limitarsi a un solo test ma realizzarne diversi così da coinvolgere più utenti e valutare il loro livello di soddisfazione.

Altro aspetto fondamentale, oltre all’UI, sono i Core Web Vitals. Si tratta di specifiche metriche che Google utilizza per valutare l’User Experience in modo preciso. Queste nuove metriche riguardano il tempo di caricamento, l’interattività di una pagina e la stabilità visiva di un contenuto nel corso del caricamento.

I punteggi di queste metriche vengono valutate sia per desktop che per mobile. I siti web che funzionano correttamente hanno la possibilità di accrescere la propria visibilità. Ecco perché è fondamentale rivedere l’efficacia di un sito web anche secondo questi nuovi parametri.

Con i Core Web Vitals, lo scopo di Google è quello di essere sicuro che tutti i siti inclusi nel loro indice offrano un’esperienza di navigazione di qualità per gli utenti che effettuano una ricerca nel loro motore di ricerca.

Essendo un fattore di ranking, chi possiede un sito web deve necessariamente rivedere le caratteristiche del proprio sito web in ottica di un miglioramento della user experience. Infatti, quando due siti concorrenti si posizionano entrambi per una keyword importante, verrà premiato il sito con un punteggio migliore per quanto riguarda l’user experience, al quale Google darà una posizione migliore nei risultati di ricerca per quella specifica keyword.

Quindi, i Core Web Vitals sono fondamentali e non superare la loro valutazioni ha delle conseguenze negative. Infatti, potrebbe influire in maniera negativa sulle classifiche e vorrebbe dire che il proprio sito aziendale offre un’esperienza di navigazione di bassa qualità agli utenti.

Invece, una user experience efficace è fondamentale, soprattutto per un e-commerce. Punteggi elevati per i Core Web Vitals, invece, consente di aumentare i tassi di conversione. Le metriche che fanno parte dei Core Web Vitals sono:

  • First Input Delay;
  • Cumulative Layout Shift.

Mobile First

Al giorno d’oggi, offrire agli utenti un’esperienza di navigazione da mobile di qualità è di fondamentale importanza. Infatti, è ormai risaputo che la maggior parte delle persone utilizza principalmente i dispositivi mobile come smartphone e tablet per la navigazione su internet e per gli acquisti.

Questo fa capire come sia determinante realizzare un restyling di un sito web in ottica di mobile first, così da poter garantire ai propri utenti un’esperienza mobile soddisfacente e che garantisca la stessa qualità di navigazione e gli stessi contenuti sia su desktop che su mobile.

A tal proposito, Google dà delle linee guida molto chiare per quanto riguarda l’indicizzazione mobile first. Proprio per questo motivo, è importante pensare per prima cosa all’esperienza che gli utenti avranno su mobile quando si progetta un restyling di un sito.

Ogni elemento e contenuto deve essere visualizzato in modo corretto e deve funzionare nel modo migliore quando si naviga da tablet o smartphone.

Solitamente, è sempre meglio puntare su template responsive che consentono di adattare i contenuti in modo automatico sui diversi schermi e i vari formati. Adottando questa soluzione non si riscontreranno problematiche in ottica mobile.

Un’azienda, quindi, deve farsi trovare preparata per quanto riguarda l’aspetto mobile first. Proprio per questo motivo, se si possiede un sito che non è ben posizionato dal punto di vista mobile, occorre apportare dei cambiamenti strutturali che permettano di adeguare la propria piattaforma alle nuove esigenze degli utenti.

15 Maggio 2022/0 Commenti/da Antonio Verardi
Siti Web

Perchè creare un blog per il tuo sito.

Creare un blog, è essenziale per connetterci al nostro pubblico ed è il secondo passo dopo la realizzazione di un sito internet per incrementare le visite dal motore di ricerca.
Sia la fanbase per un content creator, sia il target di riferimento per un brand nascente, il blog avendo un tono colloquiale instaura un canale e una personalizzazione tale da rendere la customer experience coinvolgente e appagante per l’utente che deve sentirsi parte e coinvolto all’interno dello storytelling.

La creazione di uno storytelling aziendale risulta quindi fondamentale per il valore del brand, (brand value) e spesso viene accompagnato da una tone of voice adatta al prodotto che si vuole sponsorizzare.

Sicuramente un “tono di voce” aziendale informale e colloquiale mette a proprio agio la clientela di riferimento, spesso se si fa riferimento a un target giovane e dinamico che sempre più si afferma in questi anni improntati allo sviluppo del virtuale e al social marketing.

Di fatto con l’avvento del digitale si è imposto un grande cambio di paradigma, specie nella gestione vendite e cura CR (customer communication), infatti si viene a affermare il social invertising.
Il social invertising è classificato come un modo contrario al fare semplice advertising, nello specifico viene messa in luce l’importanza di un approccio che sia il più personale e invogliante possibile. Non si mira più a una vendita “di massa” ma creare una esperienza personalizzata, dunque si può parlare di un marketing cliente-centrico e non più improntato al prodotto che di conseguenza passa in secondo piano, subordinato alle esigenze di chi acquista.

Di fatto un brand di successo deve dare spazio alle voci e alle conversazioni online del cliente che diventa non solo un consumatore ma anche un “produttore di valore”.
Va da sè che non più si parla di costumer o social costumer ma di PRO-SUMER, cioè una figura che sia consuma ma allo stesso tempo crea materiale da poter usare a proprio favore nella scelta di una strategia di marketing. Essi infatti producono contenuti da cui poter prendere spunto durante la nostra campagna pubblicitaria minimizzando così i costi, non solo economici ma anche in termini umani e di sforzo, dal momento che guidano la nostra strategia senza perderci in tentativi inutili che spesso risultano essere fallimentari.

Il blog informa il cliente o i potenziali clienti delle mosse e aggiornamenti del proprio brand, vengono creati sondaggi, giochi a premi, semplici comunicazioni che quindi coinvolgono e rendono partecipe di una “vita condivisa” anche il pubblico all’esterno del brand; questo format risulta diverso sicuramente dai comunicati stampa che invece risultano perentori e impersonali.
Questo “metodo” di pubblicità si è compreso essere obsoleta e soprattutto indesiderata, essendo una comunicazione che viene ricevuta passivamente e non attivamente, spesso viene usata in un piano marketing e quindi spersonalizzata e con il solo fine o scopo di colpire il maggior numero di persone possibile. (Pubblicità di massa).

Qualsiasi piano di marketing vincente usa un approccio invece , quindi volto all’ utilizzo di tutti quei format personalizzabili e ad hoc per colpire utenti specifici o determinate tipologie tipo di utenti, che spesso sono il frutto di una profilazione dettagliata e uno studio approfondito delle loro caratteristiche personali.

 

Come si usa un blog? Integrazione al Digital Marketing.


Un blog dovrebbe essere usato in un piano marketing efficiente che possa essere considerato tale, infatti è uno dei metodi fondamentali per avere una buona brand awareness puntando a un alto tasso di engagement. (obiettivo finale a cui aspirare)
Non solo il CRM (Customer Relationship Manager) deve intervenire nella cura della comunicazione online, ma anche questo (blog), risulta essere un buon metodo per instaurare un dialogo con tutte le persone che seguano il brand.

Si creano dunque delle aspettative, si creano proprie idee; la creazione della realtà attorno al brand che così può affermarsi attraverso uno story telling completo e adeguato al prodotto proposto, tale da permettere di arrivare alla conversione effettiva in valore per la azienda.

Questo strumento deve essere usato non solo come sostitutivo dei comunicati stampa, ma deve essere proprio un “diario” in cui raccontare e raccontarsi.
La tecnologia ci unisce e ci collega, permettendo con la sua evoluzione di raggiungere qualsiasi parte del globo, per contro crea nette divisioni; infatti il dialogo, la condivisione privata, la vita di routine delle persone non è più esplicata nel dialogo. Con l’uso del blog, e la scoperta di un approccio di marketing incentrato sulla comunicazione al cliente, si viene a riscoprire quella parte di umanità che è stata soppiantata dal virtuale stesso.
Lo schermo di un computer o di uno smartphone divide noi stessi nel dialogo, pone dei filtri, un canale nella quale trasmettere un messaggio che spesso non fà percepire le reali intenzioni degli interlocutori.

 

Vantaggi/svantaggi.


I vantaggi dell’avere un blog sono riscontrabili nella sua gestione, che, se interna alla azienda (si posseggono le adeguate capacità specifiche), porta alla creazione di contenuti da poter pubblicare immediatamente disponibili e non demandati quindi ad una risorsa esterna a pagamento, che ne dovrà assicurare la gestione in modo attento e professionale.
Sempre più nella modernità, si affermano le società di consulenza, le web agency, software house ecc ecc al di fuori della azienda stessa, incaricate nella gestione/cura e creazione della parte contenustistica dei brand che si rivolgono ad esse.

Il blog quindi risulta essere una innovazione rispetto ai tempi passati, dal momento che non necessita di PR (Public Relations) o format come i comunicati stampa, ma semplicmente l’utilizzo di un tono informale per “colloquiare” con i propri clienti che, come già detto, necessitano di un approccio sempre più intimo e personalizzato per poter sviluppare un interesse nel prodotto stesso.

La customer experience risulta punto focale nel processo di engagement del cliente o del potenziale cliente, esso, deve essere “colpito” a determinate condizioni, per poter essere invogliato e portato direttamente allo scopo finale dell’advertising stesso e cioè l’acquisto del prodotto.

La customer Journey si è fatta sempre più complicato e non lineare, pressochè superati i concetti di Funnel o di linearità nel processo di acquisto. Troppe inferenze, interne/esterne si possono riscontrare e di conseguenza, una semplice pubblicità volta a colpire solamente più pubblico possibile non potrà fare breccia nel consumatore, che si ritroverà annoiato e magari infastidito.

I vecchi format pubblicitari sono diventati con il passare del tempo, veramente obsoleti e visti, come già descritto, come una imposizione dall’alto, un messaggio a cui non possiamo sottrarci e soprattutto assillante, dal momento che la loro spersonalizzazione parte anche dalla loro ripetitività e mancanza di cura nell’invio di mail e format similari.

Gli svantaggi dall’uso di questo modello di comunicazione, possono solo riscontrarsi nel caso in cui la azienda non riesca a sopperire alla sua cura e gestione interna, di fatto le penalizzazioni possono essere riscontrare in termini economici, quindi collegate ad eventuali spese extra da sommare al piano di marketing a cui già esse devono appoggiarsi utilizzando risorse e fornitori esterni.

Demandando anche a una collaborazione esterna con ghost writer o influencer (ingaggio di personaggi famosi nel mondo del web) si potrebbero riscontrare ennesimi problematiche.
La comunicazione aziendale deve essere mirata e studiata in modo congeniale, sicuramente si deve riscontrare una adeguata cura di essa proprio perchè deve essere capace di colpire quel target di pubblico specifico, profilato ad hoc e con determinate caratteristiche.

 

Conclusioni finali.


Si può concludere quindi con la riflessione dell’importanza dell’uso di strumenti personalizzati e personalizzabili inh una strategia di marketing vincente.
Si possono utilizzare diversi tipi e stili di format, ma quello che meglio si adatta ai tempi odierni, è il blog. Può essere demandato a professionisti nel settore, o meglio utilizzato come risorsa interna dalla azienda stessa che sia in grado di curarlo e gestirlo autonomamente.

Il punto focale del suo utilizzo è la sua finalità, esso deve coinvolgere il cliente e rendere la esperienza di acquisto il più appagante possibile così da renderlo un seguace fedele (loyalty) che può in un secondo momento creare advocacy e quindi tracce della sua esperienza nel web.

Dal momento che tutta la nostra vita si svolge online, risulta quindi essere importante avere un buona “fama” per riuscire a alzare i livelli di engagment che porteranno quindi all’ acquisto. Essenziale instaurare rapporti duraturi e basati sulla fiducia con il consumatore, rendono importante l’uso di un blog; è un valido alletao per coinvolgere e rendere partecipi di un contesto più grande, quasi amicale che coinvolga nelle scelte sia azienda che cliente.

Sentendosi esso stesso parte di un meccanismo, il prosumers è invogliato nella partecipazione attiva, dando così un contributo importante per la crescita del brand, che oltre a essere cosi finanziato economicamente (valore effettivo di acquisto) risulta anche potersi focalizzare su come indirizzare le proprie forze per migliorare costantemente e quindi rimanere competitivo nel tempo, anche su più mercati di riferimentoe poter ricevere i loro benefici a lungo termine.

27 Aprile 2022/0 Commenti/da Antonio Verardi
Siti Web

Come migliorare il tuo sito web aziendale

Il tuo sito web è il tuo posto di lavoro virtuale. Proprio come il tuo normale posto di lavoro, vuoi che sia ordinato, pulito, attraente, invitante e dall’aspetto professionale.
Se vuoi migliorare il tuo sito web, concentrati su due cose: le persone che visitano il tuo sito web e gli algoritmi dei motori di ricerca che giudicheranno il tuo sito web.

Aumentare la prestazione del sito web

La velocità del sito web da’ la prima impressione sulla tua attività. È importante capire che quando si tratta della così detta User experience, non hai una seconda possibilità. La bassa velocità del sito Web è una delle cose più frustranti che dissuaderà le persone dalla tua pagina.
I siti Web ad alte prestazioni si traducono in visite di ritorno elevate, frequenze di rimbalzo basse, conversioni più elevate, coinvolgimento, ranking più elevati nella ricerca organica e migliore esperienza dell’ utente. I siti Web lenti ti costeranno denaro e danneggiano la reputazione. Riducendo il tempo di caricamento della pagina, avrai un impatto positivo sui processi di marketing e vendita. Otterrai un traffico maggiore e attirerai lead più qualificati che possono essere convertiti in clienti.
Prima di iniziare l’ottimizzazione della velocità del tuo sito web, dovresti determinare il tuo tempo di caricamento attuale e definire cosa rallenta il tuo sito.
Dopo aver testato la velocità del tuo sito web, puoi iniziare a ottimizzarlo. Esistono molti modi diversi per far funzionare più velocemente il tuo sito Web grazie anche alla possibilità di ridurre la latenza. La latenza è quel fastidioso ritardo che notate quando tentate di accedere a una pagina web, o ad esempio uno streaming video, prima del caricamento completo sul dispositivo.
Per l’ottimizzazione del proprio sito web esistono diverse soluzioni.

  1. Utilizzare una CDN, una rete di distribuzione dei contenuti ;
  2. Trasferisci il tuo sito web su un host migliore;
  3. Ottimizza le dimensioni ed il peso delle immagini sul tuo sito web;
  4. Riduci il numero di plugin;
  5. Ridurre al minimo il numero di file JavaScript e CSS;
  6. Usa la memorizzazione nella cache del sito web;
  7. Implementare la compressione Gzip;
  8. Ottimizzazione database in CMS;
  9. Riduci l’uso dei caratteri web;
  10. Riduci i reindirizzamenti;
  11. Usa le tecniche di prelettura;
  12. Trova e correggi gli errori “Pagina non trovata”.
  13. Tieni sotto controllo le analisi del tuo sito web utilizzando uno strumento come Google Analytics per identificare a quali dispositivi, browser, ecc. dovresti dare la priorità.

Contenuti personalizzati

I siti Web personalizzati sono dinamici e utilizzano i dati sui visitatori del sito , come dati demografici, firmografici e interazioni precedenti per determinare quale contenuto è più rilevante da visualizzare e quale esperienza specifica offrire. Questo aiuta a stabilire una connessione significativa, un motivo per fermarsi e ascoltare ciò che hai da dire.

Se eseguita correttamente, la personalizzazione del Web facilita il percorso di conversione per i lead a cui tieni di più.
L’obiettivo principale della personalizzazione del sito Web è migliorare l’esperienza dell’utente soddisfacendo le esigenze e i desideri dei clienti prima che li menzionino.

Sei mai entrato nella tua caffetteria preferita solo per trovare la tua tazza di caffè che ti aspettava già sul bancone? Il barista stava creando un’esperienza personalizzata per te: ha riconosciuto la tua auto nel parcheggio e ha avviato il tuo ordine prima che tu lo facessi. Ecco come dovrebbe essere la personalizzazione del sito web per i tuoi visitatori.

Personalizzare il tuo sito web può richiedere un certo sforzo, ma la ricompensa supera i costi. I dati ci mostrano che gli utenti che si sentono apprezzati dall’azienda con cui fanno acquisti effettuano più acquisti e hanno maggiori probabilità di tornare.

Dietro ogni potente esperienza utente come questa c’è un CMS ancora più potente. Una solida piattaforma CMS lavora tanto quanto te per aiutarti a creare esperienze utente memorabili e redditizie sul web.

La personalizzazione del sito Web ti aiuta a portare il tuo sito Web da decente a distinto per ciascuno dei tuoi visitatori.

Utilizzando il monitoraggio del comportamento, i dati sulla posizione, la cronologia di browning passata e un CMS in grado di gestire tutto, puoi presentare ogni volta un’esperienza web unica al tuo pubblico.

Ricorda che tutte le tue pagine web e tutti i post del tuo blog dovrebbero includere i pulsanti dei social media . In questo modo, i visitatori possono condividerli sui loro canali di social media.
Dopotutto, il passaparola è il miglior tipo di marketing in circolazione.

Progettazione mobile first

 

Secondo le statistiche, ora più del 63% delle ricerche su Google viene effettuato su smartphone. Inoltre, il motore di ricerca di Google dà la priorità al “discovering and cataloging”, ovvero scansione o indicizzazione, delle versioni mobili dei siti Web rispetto alle versioni desktop.

Questi due fatti da soli ti dicono perché hai bisogno di un sito web responsive per i dispositivi mobili.
“Mobile-responsive” significa che le tue pagine web si caricano bene sia su desktop che su dispositivi mobili.
Il design mobile first è una filosofia di progettazione che mira a creare esperienze migliori per gli utenti avviando il processo di progettazione dal più piccolo degli schermi: mobile.

La progettazione e la prototipazione dei tuoi siti Web per dispositivi mobili ti aiuta innanzitutto a garantire che l’esperienza dei tuoi utenti sia perfetta su qualsiasi dispositivo.

Questo approccio ha incoraggiato i progettisti a iniziare prima il processo di creazione del sito Web per i dispositivi più piccoli e quindi ad aggiungere più funzionalità per schermi di dimensioni maggiori.

Perché il design Mobile First è fondamentale?

I dispositivi mobili sono diventati già da tempo parte integrante dell’attuale panorama web e continueranno ad essere vitali per la fruizione di contenuti digitali. Come accennato all’inizio, i dispositivi mobili contribuiscono a circa la metà del traffico web complessivo.

Bisogna anche tenere ben a mente che il numero di utenti mobili ha superato già nel 2016 gli utenti desktop. Questi utenti mobile complessivi continuano a crescere con una quota di mercato leader rispetto agli utenti desktop.

Come implementare l’approccio Mobile-First Design nella progettazione del prodotto? Ora capiamo come i designer possono mettere in pratica l’approccio mobile first considerando il seguente scenario: supponiamo che un web designer debba lavorare su un sito web per un ristorante. Poiché il designer deve seguire l’approccio mobile first, deve pensare a cosa si aspetterà un utente dal sito web di un ristorante su un dispositivo mobile.

I progettisti devono identificare le cose principali che un utente finale sta cercando durante l’accesso al sito Web di un ristorante su un dispositivo mobile. Dato che l’utente è su dispositivo mobile, è lecito ritenere che stia cercando principalmente: orari di apertura, posizione esatta, dettagli di contatto (o fare clic sul pulsante per chiamare dato che è mobile).

Nel browser dei tablet, gli utenti hanno spazi più ampi e probabilmente più tempo per esplorare il sito. I designer possono sfruttarlo aggiungendo più funzionalità o informazioni riguardanti il ​​menu del cibo (immagini) o i dettagli dello chef.

Quando si tratta di desktop, i web designer hanno tutto lo spazio necessario per mostrare più dettagli. Questi dettagli possono includere post di blog, immagini di eventi di festa ospitati di recente, l’atmosfera o moduli di contatto. Tutto questo contribuirà attivamente a promuovere e pubblicizzare meglio il ristorante.

Ad alto livello, i web designer devono tenere a mente le seguenti best practice per garantire un web design mobile first:
1. Dai la priorità ai contenuti;
Quando si tratta di un design mobile-first, i designer devono tenere a mente il fatto che il contenuto è la chiave. Poiché ci sono restrizioni di spazio su schermi più piccoli, i web designer devono assicurarsi che gli elementi più critici siano visualizzati in modo prominente poiché quelli sono quelli che gli utenti cercheranno attivamente.

2. Fornire una navigazione con esperienza intuitiva;
La navigazione intuitiva è della massima importanza quando si tratta di offrire un’esperienza utente ordinata e pulita sui dispositivi mobili. I web designer possono sfruttare funzionalità come i cassetti di navigazione (utilizzando i menu Hamburger) per visualizzare elementi secondari del sito web. Questo aiuterà gli utenti a trovare facilmente le informazioni necessarie.

3. Evita pop-up di disturbo;
Come accennato frequentemente, i dispositivi mobili hanno vincoli di spazio e a nessun utente piace essere avvicinato a pop-up o annunci pubblicitari improvvisi che prendono il controllo dello schermo. I proprietari o i progettisti di siti Web devono concentrarsi solo su ciò che è importante per gli utenti e fornire loro le cose che stanno cercando in primo luogo.

4. Prova su dispositivi reali;
Il modo più efficace per garantire che un sito Web offra esperienze utente ottimali su tutti i dispositivi è testarlo su dispositivi reali. Questo aiuta i progettisti a verificare se il sito Web viene visualizzato come previsto su dispositivi mobili, tablet e desktop.
Ricorda che i siti web di successo sono quelli che vivono, respirano e crescono. Cambiano regolarmente, quindi il tuo sito web dovrebbe essere in un continuo stato di evoluzione.</p>

23 Marzo 2022/0 Commenti/da Antonio Verardi
Siti Web

Vantaggi e svantaggi di un logo gratis per un’azienda

Ok, parliamo di loghi.
Il logo di un’attività rappresenta il suo primo biglietto da visita, e a volte anche l’ultimo.
Proprio così! Ancora prima del prodotto o del servizio offerto da una qualsiasi attività, ad arrivare all’ipotetico cliente è l’immagine aziendale dell’attività stessa. E il pilastro fondamentale da cui parte l’immagine aziendale è, appunto, il logo.

E quanto valore ha un logo professionale?

Conviene chiedere l’aiuto del famoso “cugino” e ottenere un logo completamente “a gratis”?
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un logo gratis per un’azienda?
Partiamo da un ragionamento semplice: se qualcuno è disposto a non farti pagare un logo, o vuole farti un immenso regalo, o molto probabilmente non fa il grafico di lavoro. Tu lavoreresti a gratis? Non credo. Motivo per il quale un designer professionista non ti regalerebbe mai e poi mai un logo. Per realizzare un logo coerente e corretto ci voglio (nella maggior parte dei casi) giorni di studio, analisi e progettazione. Perché? Semplice: un logo non deve essere solo “bello”, ma deve essere funzionale a quelli che sono i principi della tua azienda!

Analizziamo quindi i vantaggi e gli svantaggi di un logo gratis.

VANTAGGI

è gratis.

SVANTAGGI:

Da una percezione sbagliata della tua azienda; allontana ipotetici nuovi clienti; non comunica il valore della tua azienda; non mira al giusto target; non ti differenzia dai competitors anzi, ti rende agli occhi dei clienti una scelta da scartare; non ti garantisce il giusto posizionamento; non ti identifica, ne ti rende unico.
Ecco…sei ancora convinto che “tanto vale spendere €100 euro per un logo o ottenerlo gratuitamente”? Rendersi conto del valore di un logo vuol dire anche capire da quali “professionisti” tenersi alla larga.

Logo online

Ti sei finalmente convinto a non commissionare il logo della tua nuova attività a “tuo cugino”, e hai scoperto grazie a “un tuo amico” che esistono dei tool online che ti permettono di realizzare dei loghi stupendi e perfetti per la tua azienda.
Inoltre costano poco e ti permettono di ottenere il tuo logo in tempi brevissimi. Quindi la domanda è, perché no?
I tool online per la realizzazione di loghi generano automaticamente illustrazioni che non sono esclusive: ciò vuol dire che probabilmente il tuo logo sarà uguale o molto simile a moltissimi altri loghi realizzati con lo stesso sistema. Inoltre affidarsi a generatori di loghi online è come affidarsi a dei veri e propri robot, che non potranno mai conoscere i reali bisogni della tua azienda a livello comunicativo.

Insomma, per quanto riguarda la realizzazione di un logo professionale non c’è alternativa: bisogna affidarsi a professionisti esperti che nella vita si occupano esclusivamente di quello. Perché? Perché sicuramente tutti i soldi che spenderai per commissionare il logo, li guadagnerai in futuro in termini di immagine aziendale.

Logo professionale

Ti elenco infatti tutti i vantaggi di un logo professionale:

  • coerenza nella rappresentazione della tua azienda
  •  attira nuovi clienti
  • definisce il target giusto per la tua azienda
  • comunica la tua immagine già alla “prima impressione”
  • ti differenzia dai tuoi competitors
  • ti rende unico nella tua area di mercato
  • giusto posizionamento
  • giusta identità aziendale

 

Ora capisci quanto è importante un logo che sia funzionale alla tua azienda?

Solo cambiando il logo puoi cambiare la percezione che i tuoi clienti hanno del tuo prodotto. Ti pare poco? Ti da vantaggio sui competitors perché risponde alla domanda “Perché dovrei scegliere te?” E inoltre non tutti gli imprenditori sono interessati al logo e tu potresti sfruttare questo vantaggio.

Parliamoci chiaro, tutti quanti siamo attratti da ciò che è bello, ma soprattutto siamo attratti da ciò che funziona. Quante volte hai deciso di scegliere una marca piuttosto che un’altra solo giudicando una confezione, un logo, o il design stesso del prodotto indipendentemente dalle sue caratteristiche?
La risposta è quasi sicuramente “MOLTO SPESSO”.

Creare un logo funzionale, fresco, di design è prima di tutto una strategia di marketing. E la cosa sorprendente è che pochissimi imprenditori riescono a capirlo, o meglio, trascurano la loro immagine aziendale convinti che non possa giovare al loro FATTURATO. SBAGLIATISSIMO.

In conclusione, per posizionare il tuo brand non hai bisogno di un logo gratuito o di un logo generato sul web. Hai bisogno di un logo che ti rappresenti al 100%, e le uniche persone in grado di poterti aiutare sono i professionisti del settore.

21 Marzo 2022/0 Commenti/da Antonio Verardi
Siti Web

Come scegliere il nome del sito internet

nome sito internet

Il nome del sito internet

Quando si crea un sito web, una delle prime cose da fare è proprio scegliere il nome. Questo passaggio è estremamente importante, non solo perché un nome originale e accattivante è già un buon biglietto da visita per la tua azienda, ma anche perché un nome efficace può fornire dei vantaggi significativi in termini di visibilità sui motori di ricerca. Il primo passo è quindi scegliere il dominio. Quali possibilità abbiamo? Le principali sono tre:

  1. Scegliere un dominio keyword based, che includa parole chiave. Avere parole chiave nel dominio può portare dei vantaggi alla vostra azienda, ma meno rispetto al passato, come approfondiremo nel paragrafo successivo.
  2. Scegliere un dominio che rispecchi la ragione sociale della tua azienda. Questa idea non è male, ma è pur vero che il più delle volte esistono moltissime ragioni sociali con lo stesso nome e questo potrebbe essere un problema.
  3. Scegliere un dominio che rifletta il brand che vuoi creare. Ci sono diversi studi che approfondiscono come il nome del brand possa essere decisivo per la comunicazione di un’azienda. L’obiettivo deve essere quello di creare un nome unico e difficilmente imitabile dai concorrenti. Il nome deve essere “brandizzabile”, in grado di identificarvi in maniera inequivocabile. E cosa non da poco, oltre a essere unico, il nome deve essere facile da pronunciare e da ricordare. Vi capiterà abbastanza spesso di dover dettare l’indirizzo al telefono, ed è quindi importante che non sia qualcosa di troppo complicato.

La valenza delle parole chiave nel dominio

Utilizzare le keyword nel nome di dominio è una delle più antiche strategie di posizionamento sui motori di ricerca. Non è facile, però, trovare un dominio con keyword liberi, e inoltre Google ha dichiarato di voler ridurre la valenza delle keyword nei domini. Questo significa che rispetto a un tempo, ad oggi le keyword nel dominio hanno sicuramente un peso minore, anche perché la loro presenza non è sicuramente il più importante fattore di posizionamento, anzi. Una keyword nel dominio non compensa di certo dei contenuti di scarsa qualità. Il consiglio che vi do, dunque, è questo: non fossilizzatevi troppo sulle parole chiave da inserire necessariamente nel dominio. Se riuscite a farlo, ben venga, ma la cosa più importante è senz’altro un nome di dominio originale e accattivante.

Estensioni dei domini: significato

Quando si registra un dominio Internet, di solito si sta chiedendo l’uso esclusivo di un nome a dominio di secondo livello, al quale corrisponderà un indirizzo web. Invece l’estensione è il dominio di primo livello: le estensioni it o .com, ad esempio, sono domini di primo livello. Se si registra il dominio pincopallo.it, si sta chiedendo al CNR l’utilizzo del dominio di secondo livello pincopallo.it per un periodo di 12 mesi.

Le estensioni di dominio disponibili

Le estensioni di dominio sono quella parte dell’URL come .it o .com, per intenderci. Non sono semplicemente una parte necessaria dell’indirizzo del sito web, ma possono significare qualcosa di più: possono infatti diventare parte integrante del nome di un brand. L’estensione di dominio più popolare è .com, inizialmente previsto per le imprese e inteso come abbreviazione di “commercial”. Ad ogni modo, non dovete necessariamente scegliere le estensioni di dominio più popolari per il vostro sito web, anche perché se il vostro nome non è estremamente originale è possibile che molte combinazioni siano già state prese.

Insomma, cosa conviene fare? Diciamo che, se riuscite, è meglio utilizzare delle estensioni conosciute. Quando gli utenti leggono .it o .com, tendono inconsciamente a fidarsi di più, perché si tratta di qualcosa di familiare per loro. Molti esperti SEO ritengono che il dominio .com aiuti nel posizionamento, perché sembrerebbe che i backlink (link che rimandano a un sito) da un dominio .com abbiano un’autorevolezza e una credibilità maggiori per gli algoritmi di Google. Ma dato che, come abbiamo detto, potrebbe essere difficile trovare combinazioni libere con l’estensione .com, fate una ricerca e individuate delle estensioni disponibili che abbiano comunque una certa autorevolezza. Per esempio, .org è uno dei domini di primo livello originari, ha dunque una credibilità riconosciuta come .com e, essendo meno popolare, può essere la soluzione per il dominio perfetto.

28 Agosto 2021/0 Commenti/da admin
Siti Web

Come aumentare le conversioni

aumentare le conversioni

Conversioni: cosa sono e come si aumentano

 

Tra le cose che fanno sembrare gli imprenditori tutti uguali, al di là del campo in cui operano, c’è la straordinaria capacità di preoccuparsi di tutto tranne ciò che effettivamente conta. Mi spiego meglio: parlando di web marketing, l’ossessione ricorrente dell’imprenditore sembra essere quella di essere primo su Google, oppure ottenere centinaia di Mi Piace su Facebook o di indirizzi mail per le newsletter… Tutti aspetti la cui importanza è indubbia, ma parliamoci chiaro: l’obiettivo finale di ogni azienda non è quello di ottenere nuovi clienti? Certamente questi mezzi possono aiutare, ma devono essere finalizzati a quello che dovrebbe essere il punto di arrivo di una campagna di web marketing: aumentare le conversioni.

 

Cosa sono le conversioni

 

Una conversione è un’azione compiuta da un utente su un sito web. Può essere di diverso tipo (acquisto, aggiunta di un articolo al carrello, iscrizione alla newsletter…) in relazione all’obiettivo dell’azienda. Se le conversioni più importanti sono ovviamente le azioni che generano business, come un acquisto, non sono affatto da sottovalutare tutte le azioni che traghettano l’utente verso l’obiettivo finale della macro conversione. Le conversioni, dunque, non si riducono agli acquisti: possono riguardare la visualizzazione di un video promozionale, un click su un prodotto o su un link (“visualizza di più”, “richiedi preventivo”…), il commento a un post e molto altro. L’aumento del traffico su un sito web resta fine a sé stesso se non si riesce a convertire, e dunque a mettere in atto quegli accorgimenti che accompagnano l’utente nel suo percorso fino alla conversione. Ma quali sono questi accorgimenti e in che modo si possono effettivamente aumentare le conversioni?

 

Aumentare le conversioni e ottenere nuovi clienti 

 

Partiamo ricordando che le conversioni sono influenzate da molti fattori e che le nostre possibilità di intervento potranno sempre limitarsi a causa di variabili che sfuggono al nostro controllo, come la semplice predisposizione dell’utente: se qualcuno non ha voglia o tempo da dedicare al nostro sito, anche le strategie più geniali potrebbero fallire nel trattenerlo. Detto questo, le tattiche più efficaci per cercare di aumentare le conversioni possono essere riassunte come segue:

 

  • semplifica le modalità per contattarti. Nessuno ha voglia di andare a cercare le informazioni di contatto. Fai in modo che queste siano ben visibili sul tuo sito web, magari su un riquadro ben distinguibile rispetto al resto della pagina, con un form di contatto semplice e con pochi campi da compilare.

 

  • elimina le distrazioni. Poche cose irritano l’utente quanto l’interruzione della navigazione: magari sta leggendo un articolo interessante e viene interrotto da annunci PopUp e quant’altro… Rimuovi queste distrazioni, oltre a non aiutarti ad aumentare le conversioni potrebbero spingere l’utente a uscire dalla pagina.

 

  • costruisci un funnel di vendita. Con questo termine si intende la serie di passaggi che accompagna il percorso dell’utente, dalla fase di esplorazione del sito web a quella dell’acquisto/richiesta di preventivo o informazioni commerciali. Più un prodotto o servizio è complesso, più gli utenti avranno bisogno di tempo prima di arrivare alla fase d’acquisto. Pertanto, mappa le fasi del processo decisionale di acquisto e creare dei contenuti in funzione di queste. Non cercare di chiudere la vendita quando l’utente non è ancora pronto all’acquisto, piuttosto accompagnalo nella ricerca di soluzioni al suo problema.

 

  • rispondi alle domande frequenti. Se sei un esperto del settore, ti sarai fatto un’idea dei problemi che ruotano intorno al tuo prodotto o servizio. Anticipa le domande dei potenziali clienti e rispondi tu stesso, utilizzando un linguaggio comprensibile e chiarendo in che modo la tua offerta si differenzia rispetto a quella dei concorrenti.

 

  • aumenta la fiducia dell’utente. Devi fare in modo che da semplice visita sul tuo sito web le persone percepiscano di trovarsi in presenza di un professionista serio e competente. Come fare? Innanzitutto crea un sito web professionale, che deve essere curato nei contenuti ma anche impattante a livello estetico e tecnicamente funzionale. Fornisci informazioni sulla tua azienda, magari inserendo una foto e una descrizione dei componenti dello staff: questo trasmette fiducia al cliente, perché dimostra che dietro un sito web o un blog esiste una realtà concreta che si mostra senza riserve.

 

Questi sono solo alcuni consigli per migliorare la percezione di un’azienda e, di conseguenza, aumentare le conversioni. Non esistono trucchi infallibili, basta sperimentare il mix di azioni che più si adattano al proprio business e indagare la strada migliore per intercettare nuovi clienti.

10 Luglio 2021/0 Commenti/da admin
Siti Web

A chi deve essere intestato il dominio?

a chi deve essere intestato il dominio

Proprietà del sito web: a chi deve essere intestato il dominio?

 

Quando si realizza un sito web, è necessario registrare un dominio, ovvero la sequenza di caratteri che, digitata sul browser, conduce al sito interessato. Chi non ha molta esperienza nel campo può commettere l’ingenuità di ritenere giusto che il dominio venga intestato alla web agency che l’ha realizzato: questo è un grande errore! Non devi permettere alla web agency di intestarlo a suo nome, perché questo significa che da quel momento loro ne saranno i legittimi proprietari. In questo articolo approfondiremo qualche nozione un po’ più tecnica, per cercare di capire a chi deve essere intestato il dominio e perchè è un passaggio così importante essere i titolari del contratto del servizio di hosting.

Cos’è un hosting 

 

Per capire cos’è un hosting, forse la via più facile è partire dalla definizione della parola, ossia “colui che ospita”. L’hosting è il servizio che consente di rendere un sito raggiungibile dal browser: in altre parole, uno spazio sul server per archiviare i file che compongono le pagine web. Gli “ospiti” dello spazio di hosting sono proprio i siti web: ci sono aziende (web host) che mettono i propri server a disposizione di altre aziende o di singole persone che vogliono realizzare un sito. I web host possono mettere a disposizione sia veri e propri computer, sia il sistema che serve per processare le richieste da parte dei browser. Infatti, ci sono diverse tipologie di hosting, fra le quali la più comune è l’hosting condiviso: questa opzione, diffusa a causa dei costi contenuti, prevede che il provider configuri ogni server creando ambienti separati per ospitare tanti siti quanti la politica commerciale dell’azienda ritiene essere un numero adeguato.

 

Cos’è un provider

 

Un provider è un’impresa di un dato settore che fornisce servizi. Un Internet service provider (ISP) è una classe di provider che offre ad aziende o privati tutta una serie di servizi inerenti a Internet: fra questi, c’è la registrazione del dominio, l’account di posta elettronica e lo spazio web su hosting. Per intenderci, i più popolari in Italia sono colossi quali TIM, Fastweb o Vodafone. Tuttavia, ad oggi stanno prendendo sempre più piede i wireless service provider, ovvero fornitori senza fili che offrono gli stessi servizi sfruttando tecnologie come Wi-Fi, WiMAX o 4G/LTE.

 

Cos’è un dominio 

 

Dopo aver chiarito queste informazioni di base, vediamo cos’è un dominio e perché è importante intestarlo al committente. Abbiamo detto che il dominio è la sequenza di caratteri che conduce a un sito web, dunque l’indirizzo che gli utenti digitano nella barra degli URL del browser per visitare un sito. Internet non è altro che una gigantesca rete in cui i computer dialogano fra loro: per identificarli, a ciascuno di essi viene assegnato un indirizzo IP, composto da una serie di numeri piuttosto difficile da ricordare. Per facilitare l’esperienza utente, sono stati inventati i nomi di dominio, che funzionano grazie al DNS (domain name system), una sorta di rubrica dove sono contenute tutte le informazioni per tradurre il nome di dominio in indirizzo IP. La differenza tra dominio e hosting, quindi, è molto semplice: il dominio è il nome di un sito web, l’hosting è lo spazio di archiviazione dei file.

 

Ci sono diversi motivi per cui è fondamentale che il tuo sito web sia intestato a te e non alla web agency: 

 

  1. solo il titolare ha l’uso esclusivo del dominio e può richiederne il cambio di stato (il trasferimento su un altro server, la cancellazione ecc.);
  2. nel caso in cui tu voglia affidare il sito a un’altra web agency, potrebbe essere un problema: il sito non è di tua proprietà ma ti viene concesso in licenza d’uso, quindi potrebbero venirti negati i dati di accesso;
  3. al dominio sono associate anche le e-mail, perdere il dominio potrebbe significare perdere la posta elettronica;
  4. il titolare del dominio si assume qualsiasi responsabilità (civile e penale) in merito ai contenuti presenti nel sito web. 

 

Insomma, potrebbe non essere proprio il massimo affidarsi a una web agency per poi scoprire che il sito web non è tuo. Come tutelarsi? Le cose più importanti da fare sono chiedere all’agenzia la prova dell’acquisto del dominio e farsi dare sempre un backup dei file del sito. In questo modo, avrete il codice sorgente e se fosse necessario potrete trasferirlo alla prossima agenzia. In questi casi l’attenzione non è mai troppa perchè, sfortunatamente, il fenomeno delle web agency che “tengono in ostaggio” i siti dei clienti è una realtà molto diffusa in Italia, praticata anche da agenzie potenti e conosciute. E ricorda sempre che una web agency seria mette sempre in chiaro a chi deve essere intestato il dominio e realizza dei siti internet di esclusiva proprietà del cliente.  

 

 

 

7 Giugno 2021/0 Commenti/da admin
Siti Web

Perché il sito web aziendale serve ancora

Il sito web delle aziende: perché nel 2021 serve ancora e non devi trascurarlo

 

Quando nella società si fa strada qualcosa di nuovo, c’è sempre qualcuno che fa scattare l’allarme rosso annunciando che tutto quello che è esistito fino a quel momento è diventato improvvisamente vecchio, superato e prossimo a una morte senza scampo. Lo abbiamo visto succedere spesso nell’ambito delle innovazioni nel digitale: quando verso il 2010 sembrava che dovesse esserci il boom degli e-book, tutti credevano che il libro cartaceo sarebbe morto in fretta, ma così non è stato. Lo stesso vale all’interno dei mezzi digitali, soprattutto quando si tratta di marketing. Ora che i social stanno prendendo il sopravvento sugli altri mezzi di informazione, molti pensano che i siti web siano ormai inutili, ma non è così. Il sito web aziendale serve ancora: cerchiamo di capire perché.

I dati sull’utilizzo del web oggi

A dispetto di quello che ci sembra, i cambiamenti nel mondo digitale non sono mai troppo rapidi. Di solito accade che i nuovi strumenti si affianchino per un tempo più o meno lungo a quelli più datati, che continuano a essere fondamentali. Sicuramente avere dei siti web per le aziende oggi è diverso rispetto ad averli dieci anni fa, e questo principalmente a causa di due fattori strettamente correlati:

  1.     l’aumento dell’utilizzo degli smartphone
  2.     l’avvento dei social media

Secondo una ricerca di Strategy Analytics aggiornata a giugno 2021, oggi sono circa 4 miliardi le persone nel mondo in possesso di uno smartphone, ovvero all’incirca metà della popolazione mondiale. Se dal 1995 al 2005 la crescita era stata moderata, l’avvento di iPhone e Android nel 2007 e nel 2008 ha portato a un aumento esponenziale del mercato. Nell’ultimo anno, in Italia le piattaforme social hanno visto l’incremento di oltre 2 milioni di nuovi utenti. Gli italiani sono connessi su internet per circa 6 ore al giorno, di cui almeno 2 sono occupate dall’uso dei social e, dato da non trascurare, il 98% degli utenti accede da dispositivo mobile.

A cosa serve un sito web?

A fronte di questi dati, il web marketing deve aggiornarsi e le aziende devono essere in grado di reinventarsi costantemente e velocemente. Non dobbiamo fare l’errore di curare poco il nostro sito web perché pensiamo che ad oggi “serva meno” rispetto ai social. Dobbiamo solo avere un occhio attento per capire come renderlo un biglietto da visita importante tanto quanto la nostra immagine su Instagram o Facebook. Vediamo quindi quali sono i vantaggi di un sito web aziendale. 

  1. Puoi sfruttare l’ottimizzazione del sito in chiave SEO. SEO sta per Search Engine Optimization e riguarda l’insieme di attività che migliorano il posizionamento di un sito web nella SERP, la pagina dei motori di ricerca. Essere tra i primi risultati di Google comporta dei vantaggi immensi: è vero che passiamo tantissimo tempo sui social, ma quante volte ti è capitato di cercare un prodotto in particolare e cliccare sui primi 2-3 risultati mostrati da Google? 
  2. Se i clienti vogliono comprare, prima o poi arriveranno sul sito. Quando gli utenti hanno davvero intenzione di comprare visitano senz’altro i siti web delle aziende. I potenziali clienti usano il sito della tua azienda per valutare l’affidabilità di ciò che proponi, controllare chi sei e come ti presenti: in altri termini, per cercare conferme. Non solo: se vogliono contattarti, molti clienti non utilizzeranno i canali social ma preferiranno cercare un contatto diretto con l’azienda, quindi andranno sul tuo sito.
  3. Non devi adeguarti ai cambiamenti delle politiche dei media. Avere un tuo sito web è un grande vantaggio perché ti permette di avere pieno controllo del mezzo di comunicazione. I social media e loro politiche cambiano infatti continuamente, e non possiamo sapere come si evolverà la situazione in futuro. Per esempio, se non vuoi restare praticamente invisibile su Facebook sei quasi costretto a pagare, mentre i siti web delle aziende hanno un maggior margine di autonomia sotto questo punto di vista.

Cosa serve per fare un sito web

Ora che è chiaro perché il sito web aziendale serve, vediamo di capire quali sono gli strumenti che servono per creare un sito e quali sono alcuni accorgimenti di cui bisogna tenere conto.

Se sei un principiante, il mezzo che più si distingue per accessibilità, usabilità ed estetica è WordPress, una piattaforma che consente la creazione di siti web formati da contenuti sia testuali che multimediali. Non richiede competenze tecniche di alto livello, le sue funzionalità sono semplici e intuitive e possono essere ampliate grazie all’installazione di plugin. Gode inoltre di un codice facilmente personalizzabile, sul quale si può intervenire in base alle proprie esigenze.

logo wordpress

Migliorare la funzionalità tecnica

Al di là dei contenuti, ha grande rilevanza anche la parte tecnica relativa alla funzionalità della pagina, ai tempi di caricamento e all’accessibilità da cellulare. Una larga parte degli accessi ai siti web delle aziende avviene tramite smartphone, dunque è fondamentale creare siti mobile friendly, per non farsi cogliere impreparati. Pensa che ancora nel 2014 solo il 6% delle PMI USA e inglesi disponeva di un sito adatto ai dispositivi mobili, figurarsi in Italia! Si capisce che le opportunità di vendita attraverso i siti web per le aziende capaci di cogliere l’opportunità mobile sono altissime. Ci sono alcuni espedienti molto semplici per verificare l’accessibilità di un sito da cellulare. Cercando su Google mobile friendly test, troverai un tool gratuito di Google che ti permette di inserire l’URL del tuo sito web e verificarne l’accessibilità da dispositivo mobile. Oltre a fornire questa informazione, il tool presenta una sezione denominata “problemi di caricamento della pagina” dove potrai trovare i dettagli sui singoli problemi di caricamento delle risorse interne.

il sito web aziendale serve

All’usabilità da cellulare, quindi, si lega il problema generale dei tempi di caricamento delle pagine. I dati ci dicono che il 47% degli utenti si aspetta un caricamento di pagina in due secondi o meno, e il 40% abbandona un sito di e-commerce che impiega più di tre secondi per caricare. È evidente che i tempi di caricamento sono fondamentali e puoi testarli su un tool gratuito di Google, PageSpeed Insights. Non solo ti mostrerà se la pagina web è stata velocizzata, ma ti verranno suggerite anche alcune modifiche da apportare con l’indicazione del risparmio di tempo che otterresti.

Conclusioni

Insomma, il sito web aziendale serve e gioca ancora oggi un ruolo fondamentale, perchrimane il luogo dove i potenziali clienti approdano per cercare conferme sull’affidabilità di quei prodotti o servizi che vedono sponsorizzati sui social o altrove. È però fondamentale creare siti web adeguati ai tempi, ottimizzati per ogni dispositivo mobile e con tempi di caricamento ridotti.

Se devi creare il tuo sito aziendale o hai bisogno di rimordernarlo e non sai come fare, affidati a noi: contattaci e ti aiuteremo a trovare la soluzione giusta per te. 

 

28 Marzo 2021/0 Commenti/da admin
Siti Web

Come scegliere un dominio efficace

COME SCEGLIERE UN DOMINIO EFFICACE: 5 REGOLE PER ESSERE RICONOSCIUTI SUL WEB

Il dominio web è quella semplice riga che trovi nel campo ricerca in alto a destra del tuo browser preferito, inserito nella parte iniziale della stringa URL.

Cosa? Ti sei già annoiato? Pensi che il dominio web sia solo una roba tecnica, da affidare al massimo agli smanettoni di informatica? Beh, se la pensi in questo modo ti sbagli.

Il dominio web è la tua impronta digitale in rete, la tua carta di presentazione per farti conoscere a chi ancora non ti conosce e se sei un imprenditore non cureresti il primo impatto con un potenziale cliente?

Direi proprio di sì. Per questo motivo voglio spiegarti come scegliere un dominio efficace e quale estensione del dominio scegliere quando sei incerto tra più opzioni.

Investire del tempo per accumulare idee per il nome del dominio web si rivela sempre utile e prezioso per cui passo a illustrarti 5 semplici regole per scegliere un dominio efficace:

 

  1. Scegli un nome chiaro e breve.

Se ti chiami Antonio Martinelli e hai una ditta di aspirapolveri per la casa, evita di impostare www.martinelliaspirapolveriperlacasa.it

Un nome troppo lungo è dispersivo e genera confusione, preferisci denominazioni meno lunghe e chiare.

 

  1. Imposta il tuo target di riferimento.

Quando ti appresti a realizzare un sito internet per la tua azienda e scegliere il nome del dominio web fai bene attenzione ad accattivarti l’interesse del tuo pubblico di riferimento. Mi spiego: se possiedi un ristorante a Milano, devi far risaltare il fatto che il ristorante è a Milano altrimenti molti clienti potrebbero essere attratti dal tuo sito ma non possono raggiungerlo perché sono lontani. Meglio focalizzare il target su un pubblico geograficamente vicino e con l’interesse a pagare per i tuoi prodotti o servizi.

Quindi se sei il titolare del ristorante “Il Giglio” a Monza opta per  www.ristoranteilgigliomonza.it  oppure per un più semplice e breve  www.ilgigliomonza.it , soprattutto se l’attività in questione è già abbastanza nota.

 

  1. Evita l’inserimento di keywords “forzate”.

Fino a pochi anni fa, inserire delle parole chiave strategiche all’interno del dominio poteva rivelarsi una scelta saggia in quanto Google tendeva a risaltare maggiormente quei siti che le includevano.

So che inserire delle parole chiave potrebbe rivelarsi la via più comoda se non hai in mente idee per il nome del tuo dominio ma devi sapere che ora la politica di Google è –ahimè- cambiata.

La multinazionale statunitense ha infatti deciso di penalizzare chi inserisce keywords all’interno del dominio a tutti i costi, impattando sul posizionamento diretto nei risultati di ricerca.

Per cui, se puoi, evita!

4. Evita l’inserimento della ragione sociale.

Nel come scegliere un dominio efficace, una delle prime accortezze è quella di evitare di inserire la ragione sociale della tua azienda nel dominio.

Cioè: se hai un’azienda S.R.L.  o S.P.A. o S.A.S. non inserire questa qualifica subito dopo il nome dell’azienda. Le ragioni sociali delle aziende cambiano spesso e sarebbe un po’ scocciante dover rifare tutto da capo, no?

 

  1. Non utilizzare tutte le estensioni possibili per un unico sito.

Forse non lo sai ma fino a qualche anno fa c’era la (brutta) tendenza di creare lo STESSO sito usando tutte le estensioni di dominio possibile.

Nello scegliere un dominio efficace non è utile creare lo stesso sito www.rossitrasporti.it aggiungendo anche .info, .biz, . net, .org ecc. In genere si faceva questo nella speranza di monopolizzare quel nome sul web, in maniera tale che un’azienda omonima o concorrente non potesse avvantaggiarsene.

L’idea tuttavia è inefficace: basta infatti cambiare il nome interponendo un trattino e il sito è bello e copiato: www.rossi-trasporti.it

Quindi perché pagare un sacco di domini (con la maggior parte dei siti VUOTI se non quello principale) per una ragione inutile?


QUALE ESTENSIONE DEL DOMINIO SCEGLIERE?

Una delle domande che più spesso mi sento rivolgere quando seguo lo sviluppo di un sito web di un cliente è:

“Alberto ma devo inserire .it o .com?”

La risposta a questa domanda l’ho già approfondita nel mio e-book, di cui ti consiglio la lettura.

Ti basterà sapere che se sei il titolare di un’azienda che opera principalmente nel panorama italiano allora l’estensione di dominio .it va più che bene: Google “spinge” maggiormente i siti italiani con questa estensione piuttosto che quelli con l’estensione americana .com.

Inoltre a volte bisogna ripiegare su estensioni di dominio meno frequenti come .net o .info. Perché?

Perché capita che gente prima di te abbia creato un dominio uguale a quello che avete pensato voi ora; in questo caso niente paura: vai su www.register.it e controlla se il nome che hai in mente è disponibile come dominio web.


IDEE PER IL NOME DEL DOMINIO

Ti suggerisco di impostare il nome del dominio in maniera che sia il più vicino possibile all’attività che svolgi o che comunque sia EVOCATIVA.

Cerca di trovare nomi originali, chiari e non banali e molto lunghi.

SEMPLICITÀ=CHIAREZZA


IL SIGNIFICATO DELL’ESTENSIONE DEI DOMINI

A parte lo scegliere un dominio efficace per il tuo sito web, ti è mai capitato di pensare “ma cosa significano le varie estensioni come .it o .com?”

Beh, devi sapere che queste estensioni non sono altro che brevi informazioni aggiuntive presenti sulla carta d’identità del tuo sito web.

Possedere un’estensione di bandiera come .it (o .fr per la Francia, .es per la Spagna ecc.) aiuta la rilevazione dei siti locali o geograficamente nazionali mentre un’estensione come .com fa pensare a un sito commerciale  con vedute più ampie, nel panorama internazionale.

9 Marzo 2021/0 Commenti/da admin

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