Indice
- 1 Che cos’è lo storytelling in chiave marketing?
- 2 Il ruolo dello storytelling nella strategia di comunicazione aziendale
- 3 Gli ingredienti per uno storytelling emozionale
- 4 Quando uno storytelling è efficace? Differenza tra un ottimo storytelling e un pessimo storytelling
- 5 Esempi di storytelling per il marketing ben fatti e originali
- 6 Esempi di storytelling per il marketing senza successo: gli errori da non fare
Che cos’è lo storytelling in chiave marketing?
Lo storytelling in chiave marketing è una strategia che coinvolge l’uso di narrazioni persuasive per comunicare efficacemente un messaggio di marketing o promuovere un prodotto, un servizio o un’azienda.
Piuttosto che semplicemente elencare le caratteristiche o le specifiche di un prodotto, lo storytelling mira a creare un legame emotivo con il pubblico attraverso una storia coinvolgente.
L’obiettivo principale dello storytelling nel marketing è catturare l’attenzione del pubblico, creare un’identità di marca distintiva e influenzare il comportamento degli individui, spingendoli all’azione.
La narrazione può avvenire attraverso vari canali di comunicazione, come spot pubblicitari, contenuti sui social media, blog aziendali, video promozionali o persino esperienze di branding offline.
Ci sono diversi elementi chiave che caratterizzano lo storytelling efficace nel contesto del marketing:
- Personaggio centrale: una storia coinvolgente solitamente ha un protagonista o un personaggio centrale con cui il pubblico può identificarsi o simpatizzare.
- Trama coinvolgente: una storia di successo richiede una trama ben strutturata che tenga l’attenzione del pubblico. Ciò può includere un conflitto, una sfida o un problema che viene risolto grazie all’uso del prodotto o del servizio promosso.
- Emozione: le storie che evocano emozioni forti sono spesso più memorabili e coinvolgenti. Lo storytelling nel marketing può cercare di suscitare gioia, tristezza, paura, sorpresa o altre emozioni per stabilire un collegamento più profondo con il pubblico.
- Valori di bandiera: una storia di successo nel marketing deve essere allineata con i valori e l’identità dell’azienda. La storia dovrebbe riflettere ciò che l’azienda rappresenta e cosa offre al pubblico.
Il ruolo dello storytelling nella strategia di comunicazione aziendale
Lo storytelling gioca un ruolo cruciale all’interno di un piano di comunicazione della strategia aziendale.
Nell’ambito della strategia di comunicazione aziendale, lo storytelling è un potente strumento per coinvolgere il pubblico e creare un legame emotivo.
Raccontare storie coinvolgenti e autentiche consente alle aziende di catturare l’attenzione e mantenere l’interesse del pubblico, creando una connessione più profonda e duratura con i consumatori.
Le storie aziendali aiutano infatti a definire l’identità e a comunicare i valori, la missione e la visione dell’azienda.
Attraverso lo storytelling, le aziende possono trasmettere in modo più efficace la loro personalità, la loro cultura e la loro storia, differenziandosi dalla concorrenza e creando un’immagine distintiva.
Gli ingredienti per uno storytelling emozionale
Per costruire uno storytelling in chiave marketing emozionale efficace, puoi considerare i seguenti elementi:
- Identificazione del pubblico target: Comprendere a fondo il tuo pubblico di riferimento è fondamentale per creare una storia che risuoni emotivamente con loro. Raccogli informazioni demografiche, interessi, desideri e bisogni del tuo pubblico per creare una storia che li coinvolga direttamente.
- Obiettivo di marketing: Definisci chiaramente l’obiettivo di marketing che desideri raggiungere con la tua storia. Può trattarsi di aumentare la consapevolezza del marchio, generare interesse per un prodotto o servizio, incoraggiare l’acquisto o creare una connessione emotiva con la tua azienda.
- Ricerca di mercato: Svolgi una ricerca di mercato per comprendere le sfide, i desideri e le aspettative del tuo pubblico. Queste informazioni ti aiuteranno a creare una storia che affronta le questioni emotive che sono importanti per il tuo pubblico e che risuonano con la tua offerta.
- Archetipi e valori: Identifica gli archetipi e i valori che rappresentano la tua azienda. Gli archetipi sono figure simboliche che possono essere utilizzate per creare personaggi e storie che si collegano emotivamente al pubblico. I valori di marca, d’altra parte, rappresentano gli ideali e le convinzioni della tua azienda, che possono essere comunicati attraverso la storia.
- Struttura narrativa coinvolgente: Utilizza una struttura narrativa coinvolgente per la tua storia. Ciò può includere elementi come l’introduzione del personaggio, l’esposizione del problema o della sfida, lo sviluppo della trama, il climax e la risoluzione. Una trama ben strutturata mantiene il pubblico interessato e coinvolto.
Elementi emozionali e d’impatto
- Emozioni rilevanti: Identifica le emozioni che desideri suscitare nel tuo pubblico per supportare il tuo obiettivo di marketing. Puoi utilizzare emozioni come gioia, tristezza, paura, speranza o nostalgia per connetterti con il pubblico in modo emotivo. Assicurati che le emozioni evocate siano rilevanti per la tua storia e coerenti con il tuo messaggio di marketing.
- Elementi visivi e sonori: Utilizza immagini, suoni e musiche per amplificare l’effetto emotivo della tua storia. Le immagini visive possono creare un impatto visivo, mentre i suoni e la musica possono aiutare a trasmettere l’atmosfera e l’emozione desiderata.
- Coinvolgimento del pubblico: Crea opportunità per coinvolgere attivamente il pubblico nella tua storia di marketing emozionale. Puoi farlo attraverso interazioni sui social media, chiedendo alle persone di condividere le proprie storie o incoraggiandole a partecipare a un contest legato alla tua narrazione.
- Chiara call-to-action: Assicurati che la tua storia contenga una chiara chiamata all’azione.
Quando uno storytelling è efficace? Differenza tra un ottimo storytelling e un pessimo storytelling
La narrazione diventa efficace quando coinvolge in modo creativo l’esperienza umana.
Quando presentiamo personaggi, trame e mondi immaginari, è importante che ogni elemento risulti naturale e riconoscibile per il pubblico. Anche la poesia più ben scritta fallirà se le sue intuizioni psicologiche non suonano autentiche per il lettore.
L’autenticità e l’immaginazione sono le due qualità essenziali su cui si basa una buona narrazione. Questo compito può essere difficile, ma solo raggiungendo questa base, uno storytelling sarà in grado di ispirare il pubblico e connettersi veramente ad esso.
L’arte della narrazione è una forza potente. Una storia ben raccontata ha la capacità di ridefinire completamente la nostra visione del mondo, così come la nostra percezione di un singolo marchio, e tutto ciò che richiede è che rimaniamo fedeli a noi stessi.
Ciò premesso, ecco dunque gli elementi fondamentali di un ottimo storytelling e di un pessimo storytelling nel contesto del marketing aziendale:
Caratteristiche di un ottimo storytelling nel marketing aziendale:
- Coinvolgimento del pubblico: Un ottimo storytelling coinvolge il pubblico fin dall’inizio. Crea un legame emotivo con il pubblico, facendolo sentire coinvolto e interessato alla storia che viene raccontata.
- Rilevanza: Un ottimo storytelling nel marketing aziendale è rilevante per il pubblico di riferimento. Si basa sulla comprensione delle esigenze, dei desideri e delle aspirazioni del pubblico e fornisce una soluzione o un’esperienza che risuona con loro.
- Autenticità: Un ottimo storytelling è autentico. Comunica la vera essenza dell’azienda, i suoi valori, la sua missione e la sua personalità in modo coerente. Evita di sembrare forzato o artificiale.
- Originalità: L’ottimo storytelling nel marketing aziendale si distingue per la sua originalità. Offre un punto di vista unico, una prospettiva fresca o una storia inedita che cattura l’attenzione del pubblico e si distingue dalla concorrenza.
- Coinvolgimento emotivo: Un ottimo storytelling nel marketing aziendale si concentra sul coinvolgimento emotivo. Evoca emozioni nel pubblico, che possono essere gioia, empatia, ispirazione o qualsiasi altra emozione che crei un legame più profondo con il messaggio dell’azienda.
Caratteristiche di un pessimo storytelling nel marketing aziendale:
- Mancanza di coinvolgimento: Un pessimo storytelling non coinvolge il pubblico. La storia può risultare noiosa, prevedibile o priva di impatto emotivo, facendo sì che il pubblico perda interesse.
- Irrilevanza: Un pessimo storytelling nel marketing aziendale non è rilevante per il pubblico di riferimento. Non tiene conto delle esigenze o degli interessi del pubblico, non fornendo nulla di significativo o utile per loro.
- Inautenticità: Un pessimo storytelling è inautentico e sembra forzato. Può sembrare una mera tattica di marketing piuttosto che una narrazione sincera che rappresenta l’azienda.
- Poca originalità: Il pessimo storytelling nel marketing aziendale è eccessivamente derivativo. Si basa su cliché, trame o idee che sono già state ampiamente utilizzate, senza aggiungere nulla di nuovo o interessante.
- Assenza di empatia: Un pessimo storytelling nel marketing aziendale non evoca emozioni nel pubblico. Può essere freddo, distante o semplicemente privo di qualsiasi elemento emotivo che possa creare un legame duraturo con il pubblico.
In poche parole, un ottimo storytelling nel marketing aziendale coinvolge, è rilevante, autentico, originale e coinvolge emotivamente il pubblico.
Al contrario, un pessimo storytelling manca di coinvolgimento, è irrilevante, inautentico, derivativo e non evoca emozioni significative nel pubblico.
Esempi di storytelling per il marketing ben fatti e originali
Ospitalità a km zero | Eataly
Eataly è un’azienda italiana che si dedica alla promozione della cucina italiana e dei prodotti alimentari di alta qualità. La loro campagna “Ospitalità a km zero” ha puntato sull’importanza dei prodotti locali e sostenibili, creando una connessione diretta tra i produttori locali e i consumatori.
La campagna ha coinvolto varie iniziative, come eventi culinari, degustazioni e incontri con produttori locali presso i punti vendita di Eataly. L’obiettivo era evidenziare la filosofia di Eataly basata sulle tradizioni culinarie regionali italiane e sulla sostenibilità ambientale.
Ciò che ha reso questa campagna di storytelling aziendale originale è stato il suo approccio autentico e focalizzato sulla valorizzazione dei produttori locali.
Eataly ha messo in risalto le storie dietro i prodotti, raccontando la passione e la dedizione dei produttori, le loro tecniche di coltivazione e la provenienza degli ingredienti.
La campagna ha avuto un forte impatto sia a livello locale che internazionale, poiché ha promosso la cultura culinaria italiana, ha sostenuto l’economia locale e ha incoraggiato i consumatori a fare scelte consapevoli nel loro acquisto di cibo.
Attraverso uno storytelling coinvolgente e autentico, Eataly è riuscita a trasmettere i valori della tradizione italiana, della sostenibilità e dell’eccellenza culinaria.
La campagna “Ospitalità a km zero” ha dimostrato che raccontare storie significative e creare una connessione con il pubblico può essere un potente strumento per promuovere un’azienda e i suoi valori.
Share a Coke | Coca-Cola
Un esempio di storytelling aziendale italiano che si è rivelato proficuo e originale è la campagna pubblicitaria “Share a Coke” di Coca-Cola Italia nel 2013.
La campagna “Share a Coke” ha introdotto una nuova strategia di marketing personalizzata in cui i nomi delle persone sono stati stampati sulle lattine di Coca-Cola.
Questo approccio ha cercato di creare un legame emotivo con i consumatori, incoraggiandoli a condividere una Coca-Cola con amici e familiari.
Ciò che ha reso questa campagna di storytelling aziendale così originale è stata la sua personalizzazione e la capacità di coinvolgere direttamente i consumatori.
I nomi delle persone sono stati scelti in base alla loro popolarità e rilevanza culturale in Italia, rendendo le lattine di Coca-Cola una sorta di oggetto di collezionismo.
La campagna ha generato un forte coinvolgimento sui social media, con i consumatori che condividevano foto delle lattine con i loro nomi e partecipavano attivamente alla conversazione online.
Ciò ha contribuito a creare un senso di appartenenza e connessione tra il pubblico e il marchio Coca-Cola.
Inoltre, la campagna ha sfruttato la potenza dell’immaginario collettivo italiano, facendo leva su nomi italiani comuni e associando l’esperienza di bere una Coca-Cola con momenti di condivisione, gioia e appartenenza.
“Share a Coke” è stato un esempio di storytelling aziendale di successo perché è riuscito a coinvolgere emotivamente i consumatori, ha creato un senso di identificazione personale e ha generato una forte partecipazione online.
La campagna è stata originale nella sua personalizzazione e ha dimostrato l’importanza di creare un legame autentico e significativo con il pubblico.
Cerca la tua felicità | Mulino Bianco
Mulino Bianco, il marchio di prodotti da forno appartenente al gruppo Barilla, si distingue come maestro dello storytelling, raccontando in modo autentico e spontaneo la vita quotidiana di una famiglia comune.
Il punto di forza risiede nel coinvolgimento emotivo, poiché questa famiglia potrebbe essere quella di chiunque e l’efficacia narrativa si basa proprio sulla semplicità con cui viene eseguito lo storytelling.
In pochi secondi, viene raccontata una storia che evoca ricordi, ci fa provare empatia per il presente, magari mentre prepariamo la colazione per i nostri bambini o immaginiamo la famiglia che desideriamo avere in futuro.
Indimenticabile è anche la celebre pubblicità con Antonio Banderas nei panni dell’Uomo del Mulino, che prepara i biscotti insieme alla gallina Rosita: una pubblicità ironica che presenta, episodio dopo episodio, tutti i prodotti dell’azienda
Lo storytelling ironico e spiritoso ha contribuito notevolmente a creare hype intorno al brand.
Esempi di storytelling per il marketing senza successo: gli errori da non fare
Kendall Jenner x Pepsi
Quando un video narrativo attrae milioni di visualizzazioni ma viene comunque rimosso dall’account YouTube ufficiale dell’azienda, si può considerare un esempio di storytelling fallimentare.
Questo è il caso della controversa pubblicità di Kendall Jenner per la Pepsi.
Sebbene non sia più possibile vedere questa pubblicità sull’account ufficiale di Pepsi, una semplice ricerca su Google rivela molte altre fonti. Ad esempio, questa fonte ha ottenuto 7,5 milioni di visualizzazioni, 18.000 Mi piace e 60.000 Non mi piace.
La pubblicità di Kendall Jenner per la Pepsi è stata oggettivamente malriuscita. C’era chi credeva che la Pepsi stesse sfruttando le tensioni razziali e il movimento “Black Lives Matter” per promuovere le sue bevande gassate.
Entro 24 ore dal lancio della pubblicità, la Pepsi ha subito una reazione negativa senza precedenti.
Il video di 2,5 minuti mostra Kendall Jenner fotografata in un abito glamour al di sopra di una folla di protesta multirazziale. Mentre osserva, decide di unirsi ai manifestanti, togliendosi la parrucca, cancellando il rossetto e mescolandosi tra di loro come una manifestante comune.
Il video si conclude con Kendall Jenner risolvendo tutti i problemi dell’America con un gesto semplice: offrire una lattina di Pepsi a un agente di polizia. La folla esplode di gioia e l’ufficiale di polizia applaude. Kendall sembra aver salvato il mondo con l’aiuto di Pepsi.
Questo è un esempio di come un marchio non sia riuscito a comprendere il suo pubblico target.
Per chi era destinata questa pubblicità? Sembra che non abbia colpito positivamente nessuno.
L’immagine del marchio Pepsi ha subito danni a causa di questo video. La Pepsi è stata accusata di cercare di approfittare di un clima sociale teso per migliorare la sua immagine aziendale, ma alla fine ha ottenuto un risultato peggiore. È considerato uno dei peggiori esempi di storytelling degli ultimi tempi.
Coolest Monkey in the Jungle | H&M
Un esempio di storytelling aziendale che è stato pessimo e non riuscito è la campagna pubblicitaria della catena di abbigliamento H&M.
Nel 2018, H&M ha pubblicato una foto su uno dei suoi canali social che ha suscitato grande indignazione e critiche da parte del pubblico.
Nella foto, veniva mostrato un bambino di colore che indossava una felpa con la scritta “Coolest Monkey in the Jungle” (Il più cool scimmione della giungla).
Questo ha scatenato accuse di razzismo e insensibilità da parte di H&M, poiché il termine “monkey” (scimmione) è stato storicamente usato come insulto razziale nei confronti delle persone di origine africana.
L’immagine ha generato una forte reazione negativa sui social media e molte persone hanno boicottato il marchio in risposta. H&M è stato accusato di mancare di sensibilità culturale e di non comprendere l’importanza di evitare stereotipi razzisti nella loro comunicazione.
Questa campagna pubblicitaria di H&M è un esempio di storytelling aziendale fallimentare perché ha suscitato indignazione e ha danneggiato l’immagine del marchio.
Mostrando una mancanza di consapevolezza delle questioni razziali e della sensibilità culturale, H&M ha perso la fiducia e il sostegno di molti consumatori, dimostrando come uno storytelling insensibile e mal gestito possa avere gravi conseguenze per un’azienda.
L’arte italiana vola nel mondo | Alitalia
Un esempio di uno storytelling aziendale italiano che è risultato di scarsa efficacia è la campagna pubblicitaria della compagnia aerea Alitalia nel 2006.
Durante la campagna, Alitalia ha lanciato uno slogan molto discusso: “Alitalia, l’arte italiana vola nel mondo” accompagnato da immagini di famose opere d’arte italiane. L’obiettivo era enfatizzare il patrimonio culturale italiano e creare un collegamento tra l’arte e il volo con Alitalia.
Tuttavia, la campagna è stata oggetto di forti critiche da parte del pubblico e della comunità artistica italiana.
Molti hanno considerato la campagna come un tentativo superficiale e inappropriato di sfruttare l’arte italiana per fini di marketing senza un vero legame o una comprensione profonda del settore.
Le critiche hanno sottolineato che Alitalia avrebbe dovuto concentrarsi di più sul miglioramento dei servizi aerei e della gestione aziendale piuttosto che cercare di sfruttare l’arte italiana per migliorare l’immagine del marchio.
La campagna non è riuscita a generare l’effetto positivo desiderato, e Alitalia è stata oggetto di un’ampia copertura mediatica negativa.
Alla fine, la compagnia aerea ha affrontato una serie di problemi finanziari e gestionali che hanno portato alla sua crisi e successivo fallimento nel corso degli anni successivi.
Questo esempio dimostra come una campagna di storytelling aziendale mal concepita e superficialmente collegata alle attività aziendali possa risultare pessima e dannosa per l’immagine e la reputazione di un’azienda.
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